martedì, Dicembre 3 2024

Semi di sesamo: principi nutritivi, proprietà, controindicazioni e come utilizzarli al meglio

I semi di sesamo fanno parte delle coltivazioni tropicali più antiche ad oggi conosciute.

Già utilizzati nel 3.000 a.C., nel regime alimentare, e nel 1.000 a.C. nell’applicazione agricola, e appena qualche centennio dopo ritroviamo le prime estrazioni dell’olio di semi, in Turchia.

E se già molto diffusi nella dieta indiana e cinese, oltre che africana, oggi si registra un consumo in aumento anche nelle regioni occidentali.

Questo perché il sesamo è un alimento dalle ricche proprietà nutrizionali; basti pensare che il suo olio costituisce addirittura l’equivalente del nostro olio extravergine di oliva.

Ma ora vediamo meglio: i principi nutritivi dei semi di sesamo, le proprietà e come utilizzarli al meglio per svariati scopi.

 

Semi di sesamo: principi nutritivi

Il sesamo è molto calorico ma anche particolarmente energetico.

Ricco di lipidi, fibre e molti minerali e vitamine, il sesamo viene spesso contestualizzato tra gli oli di condimento o comunque tra i grassi, come accade per le nocciole, le mandorle, le noci, i pinoli e i pistacchi.

Nello specifico, il sesamo contiene:

  • Grassi: con una percentuale di olio che va dal 40% al 60%;
  • Vitamine: portatore di Vitamina B1, B2, PP, B6 e Folati, poi ancora la Vitamina E;
  • Carboidrati: che occupano circa il 23% della massa complessiva e il 15% dell’energia;
  • Fibre: costituiscono il 12% del peso;
  • Proteine: 18% del peso;
  • Minerali: calcio, fosforo, magnesio, ferro e zinco;
  • Antiossidanti: sesamina, sesamolina, pinoresinolo e lariciresinolo;

Si tratta insomma di vere e proprie “pillole” naturali d’energia.

 

Semi di sesamo: proprietà

Ma vediamo ora le vere e proprie proprietà dei semi di sesamo:

  1. Prevenzione dell’osteoporosi: grazie all’alta percentuale di calcio che contengono, va da sé buon apporto per chi è intollerante al lattosio;
  2. Rinforzo del sistema immunitario: grazie all’alta percentuale di zinco che contengono, oltre che di selenio;
  3. Contro le malattie cardiocircolatorie: grazie all’alta percentuale di Omega 6 e Omega 3;
  4. Aiuto nel ridurre il colesterolo: grazie alle vitamine del Gruppo B e all’acido folico;
  5. Contro la stipsi: grazie alle fibre;

 

Semi di sesamo: come utilizzarli al meglio

L’uso dei semi di sesamo spazia da quello alimentare a quello farmaceutico, oltre che cosmetico.

Uso alimentare

I semi di lino si possono consumare interi o decorticati, secchi oppure tostati, oltre che di estrazione, per un’ottima produzione di olio alimentare. Il residuo della spremitura, poi, si trasforma in farina, molto similare a quelle più comuni di nocciola e mandorla.

Per quanto riguarda l’olio, si ha a che fare con un liquido abbastanza denso, di caratteristico colore giallo e completamente inodore, di sapore gradevole.

L’utilizzo di quelli che sono i semi, che siano essi interi, decorticati, secchi o tostati, è quasi sempre riscontrabile nelle ricette dolci e salate: prodotti da forno come pane o cracker, o ancora barrette energetiche, muesli, per arricchire insalate o zuppe, etc…

L’utilizzo salutare è anche con il sale marino: se mescolati assieme (10/20 parti di sesamo per 1 di sale), infatti, crea il gomasio, che ci permette di insaporire le nostre preparazioni senza eccedere con il classico sale da cucina.

Se usato come grasso da condimento, l’olio di sesamo deve essere utilizzato a crudo, in quanto non sopporta la cottura, ed inoltre ha pessime capacità di conservazione, irrancidendo velocemente.

La farina di sesamo è invece molto utilizzata dai celiaci, grazie alla completa assenza di glutine al proprio interno.

Ricordiamo poi anche la tahina (tahin), un burro prodotto dai semi di sesamo e che viene spesso utilizzato per condire al posto del canonico caseario.

E mai dimenticare le croccanti panature che solo i semi di sesamo, miscelati al pan grattato classico, riescono a conferire alle nostre pietanze.

Uso farmaceutico e cosmetico

L’olio di sesamo, però, non viene usato solamente nel settore alimentare, bensì risulta essere anche molto utile come veicolo di medicamenti liposolubili, come alcuni ormoni particolari.

L’olio, poi, è anche utilizzato come un delicato e naturale lassativo, sempre di prima qualità e spremuto a freddo.

Non dimentichiamo poi l’inserimento di questo ricco olio all’interno di shampoo e saponi, al fine di arricchirne le caratteristiche di nutrimento naturale.

 

Semi di sesamo: controindicazioni

Ovviamente, però, così come per tanti altri alimenti, anche il sesamo ha delle controindicazioni.

A partire dalle allergie, difatti in molti risultano essere intolleranti, così come vale per qualsiasi altra tipologia di frutta secca oleosa: mandorle, nocciole, arachidi, noci, pinoli, etc…

L’allergia ai semi di sesamo può manifestarsi con: eritemi, prurito, gonfiore alla gola, crampi, vomito e, in casi gravi, shock anafilattico con reazioni allergiche particolarmente violente.

Ma vediamo, più nello specifico, altri casi in cui si sconsiglia l’uso alimentare dei semi di sesamo:

  • Diabetici e persone in sovrappeso: data l’alta quantità di grasso e calorie che contengono al loro interno;
  • Soggetti con la pressione alta;
  • Soggetti con altre tipologie di allergie a semi oleosi: in quanto possibili scatenanti anche di altre simili;
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