martedì, Dicembre 3 2024

Il vero nome del farro, quello meno noto, è Triticum Dicoccum (la specie più diffusa in questo momento) e si tratta di una pianta erbacea della famiglia delle Graminacee. L’etimologia del nome farro deriva dal latino “far” ovvero “farina” non generale per indicare il frumento; anche l’etimologia greca, “olyria” o “chondros”, era collegata all’uso che si faceva del farro, ovvero ci si ricavava la farina.

Questo tipo di frumento, come l’orzo, è uno dei più antichi della terra; si suppone che sia nato nelle regioni mesopotamiche in un periodo fra i 2000 ed i 7000 anni fa, che poi sia stato largamente adoperato dagli egizi e che quindi sia arrivato nel nostro continente per mezzo di alcune popolazioni nomadi si suppone. Si sa per certo che ai tempi di Roma antica veniva usato per fare il pane, da destinare alla tavola e per le offerte rituali, il farratum era un cibo benaugurante servito agli sposi ed inoltre era una parte del salario, insieme al sale, che spettava ai centurioni.

Col tempo la coltivazione del farro è stata accantonata per esser sostituita da altri cereali ma al giorno d’oggi si sono riscoperti i suoi valori nutrizionali e dietetici, e pare che nelle zone della Palestina si coltivi ancora la specie originaria che cresceva spontanea.

Il farro si distingue dagli altri cereali perché rivestito di un guscio duro che contiene le bacche che son simili a chicchi di riso: si deve rilevare che proprio per questa struttura di protezione, il farro era molto diffuso, si tratta difatti di una pianta particolarmente resistente agli attacchi di malattie ed insetti.

La questione delle tipologie di farro è più complessa poiché ne esistono varie specie e qualità:

  • farro monococco (piccolo), un tipo di specie antica diffuso in Medio Oriente;
  • farro dicocco (medio), coltivato prevalentemente in Italia, in tempi antichi come ora, deriva dal farro piccolo e fu la specie che si diffuse più velocemente;
  • farro spelta (grande), ovvero il farro prevalentemente coltivato in Europa, derivante dall’incrocio fra il farro medio ed una graminacea selvatica.

In commercio si possono trovare queste qualità:

  • integrale, i chicchi sono lunghi, marron scuro e risulta asciutto;
  • semiperlato, è leggermente graffiato a causa della molatura e più morbido e più chiaro di quello integrale;
  • perlato, viene privato della buccia ed è più veloce da preparare ma meno nutriente;
  • decorticato, non gli viene tolta la glumetta è di colore chiaro e non impiega molto tempo in cottura.

Infine, il farro, può essere venduto spezzato o intero.

I benefici e le proprietà del farro

Se il farro era dunque una coltivazione tanto importante, perché fu abbandonato? Il grano era più facile da coltivare e più economico. Nella nostra epoca, in cui si si è scoperto che il grano può causare una serie di problematiche legate ai livelli di glicemia, all’obesità ed alle intolleranze, si sono riscoperti i valori nutrizionali del farro e che si tratta di un buon alimento dietetico.

Vediamo le caratteristiche nutrizionali del farro:

  • Vitamine A, C, E, B2, B3 e B
  • Fibbre
  • Ferro
  • Potassio
  • Fosforo
  • Magnesio
  • Amminoacidi: mietionina, arginina, leucina, lisina, alanina, acido aspartico e triptofano.
  • Proteine
  • Calcio
  • Sodio
  • Carboidrati
  • Niacina
  • Selenio
  • Acido fitico

E’ vero che il farro contiene glutine, ma è un tipo diverso che lo rende più facile da digerire e meno soggetto ad intolleranze. Da notarsi che contiene una discreta quantità di proteine, che lo rendono un ottimo alimento alternativo alla carne e che si tratta di un alimenti ipoglicemico, pertanto adatto a chi soffre di diabete. In totale in 100 gr di farro ci sono 340 calorie.

Proprietà benefiche del farro per la salute

Ma perché il consumo del farro è maggiormente consigliato rispetto al grano?

Ecco quali sono le proprietà benefiche del farro:

  • Proprietà rinforzanti: la quantità di Sali minerali e vitamine apportano benefici alla pelle ma anche ai denti, al cervello, alla vista ed all’apparato scheletrico;
  • Proprietà antitumorali: ebbene sì il farro aiuta a combattere la terribile espansione delle cellule tumorali;
  • Proprietà gastroprotettive: il farro aiuta a tenere a bada le gastriti e protegge l’apparato dai tumori;
  • Proprietà lassative: non solo il farro tiene lontani i tumori dall’intestino ma aiuta anche a combattere la stitichezza grazie al grande apporto di fibre;
  • Proprietà regolarizzanti: se si hanno problemi di pressione, di glicemia o di colesterolo alto, il farro aiuta a stabilizzarne i livelli, grazie al potassio (che inoltre favorisce il benessere muscolare) ed alla niacina;
  • Proprietà cardiovascolari: il farro protegge il sistema cardiovascolare prevenendo il rischio d’infarto e di ostruzione delle arterie;
  • Proprietà antiossidanti: grazie al selenio diminuisce la diffusione dei radicali liberi responsabili dell’invecchiamento e della comparsa dei tumori;
  • Proprietà immunostimolanti: fra i benefici del farro si noti anche la capacità di stimolare la risposta immunitaria;
  • Proprietà dietetiche: il farro è ricco di nutrienti e povero di calorie e grassi, pertanto aumenta il senso di sazietà ed è amico della linea;
  • Proprietà depurative: il farro è ottimo per depurare il corpo, aiuta infatti lo smaltimento di scorie e tossine;

E’ molto consigliato in gravidanza, specie se la futura mamma soffre di diabete, ipertensione ed obesità.

Usi del farro in cucina

Il farro può esser preparato in tanti modi, a seconda soprattutto della qualità. E’ ottimo in insalate, zuppe, minestroni e piatti unici, difatti lo si può arricchire con altri cereali, legumi, verdure e carne. E’ un’ottima idea prender spunto dalla cucina araba ed africana, o mediorientale in generale, poiché in quelle tavole il farro è molto presente.

Poi c’è la farina di farro, con cui fare pasta e pane. Ed infine come non citare la birra di farro.

Ecco una perfetta ricetta salutare e veloce con la pasta di farro.

Per due persone:

  • 180 gr di spaghetti di farro
  • Un mazzetto di prezzemolo
  • 1 cucchiaio di pinoli
  • 1 spicchio grande di aglio
  • 2 cucchiai di olive verdi denocciolate
  • 1 alice sgocciolata
  • Olio evo qb
  • Pepe qb
  • Sale qb

Porre a cuocere gli spaghetti in acqua che bolle, leggermente salata. Porre gli ingredienti a crudo nel mixer, aggiungere due o tre cucchiai di acqua di cottura della pasta e frullare. Mescolare per bene, aggiustare di pepe ed olio evo. Scolare la pasta e condirla con questo pesto.

Tempi di cottura del farro

La cottura del farro al naturale e la sua ammollatura dipende sempre dalla qualità che si è scelta. Il tempo massimo è di 8 ore di bagno e un’ora di cottura per i tipi integrali.

Farro: controindicazioni

Si consiglia cautela se si soffre d’intolleranza al glutine e si sconsiglia l’assunzione a chi soffre di coliti croniche e colon irritabile.

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