Ritenuto nell’antichità un rimedio straordinario nella cura delle malattie mentali, l’elleboro è una pianta di origine asiatica appartenente alla famiglia delle Ranunculaceae. In genere, la famiglia degli ellebori comprende circa 30 specie erbacee perenni, alcune delle quali spontanee, di facile coltivazione e ideali da utilizzare come piante ornamentali grazie anche alla varietà delle colorazioni.
In Italia la varietà più diffusa è la helleborus niger, mentre il nome di ‘Rosa di Natale’ è stato attribuito all’elleboro perché il suo aspetto ricorda molto quello della rosa canina.
La pianta è composta da piccole foglie basali e da fiori cominciano a sbocciare verso dicembre e che si protraggono fino alla fine di marzo. I fiori sono piuttosto grandi e possono raggiungere anche un diametro di 8 cm. Gli ellebori possono essere di colore bianco, rosa o anche rosso acceso. Alla fine della fioritura, solitamente nel mese di marzo, la pianta perde anche le foglie e si trasforma in un cespuglio verde.
Anche se in passato l’elleboro era ritenuto in grande considerazione per i suoi benefici, in realtà è tossico e la vendita del suo estratto è stata vietata nelle farmacie. Infatti, le radici essiccate un tempo utilizzate per provocare gli starnuti irritano invece la mucosa nasale. L’azione irritante è dovuta alla presenza dell’elleborina che può avere un effetto dannoso per la mucosa.
Secondo la tradizione popolare contadina l’elleboro nei campi consentiva loro di prevedere l’andamento del raccolto.
Sommario:
Significato simbolico degli Ellebori
La particolarità dell’elleboro è quella di fiorire da dicembre in poi e di raggiungere la massima fioritura proprio nei giorni di Natale, protraendosi fino alla quaresima. Non per caso il significato dell’elleboro è anche legato alla tradizione Cristiana: infatti, una leggenda narra che una pastorella, mentre vagava per i campi alla ricerca di un dono da portare a Gesù, piangeva disperata perché non aveva trovato nemmeno un fiore. Un angelo passò accanto alla piccola e, impietosito, raccolse un po’ di neve dalla strada e fece comparire delle rose particolari, bianche con le antere dorate, che la pastorella raccolse per portarle al bambino Gesù. Un’altra leggenda invece, originaria da un villaggio dell’Alsazia, racconta che una piccola rosa senza spine sbocciò all’improvviso proprio nel momento della nascita di Gesù Bambino.
Entrambe le leggende hanno contribuito a legare l’elleboro alla religione cristiana e ancora oggi il significato simbolico dell’elleboro lo indica come fiore sacro a Dio e, considerati gli effetti benefici che esercitava nelle persone, gli è stato attribuito anche il significato di liberazione dalle pene e dalle sofferenze.
In India vige ancora la tradizione di utilizzare l’elleboro bruciandone i fiori accanto al letto delle partorienti per aiutare la madre a sentire meno dolore e velocizzare il parto e augurare anche una buona salute al neonato.
Coltivazione in vaso degli ellebori
Splendido fiore invernale in grado di allietare e colorare di gioia anche le giornate più fredde, l’elleboro può essere tenuto in vita tutto l’anno anche coltivato in vaso. Scegliete prima di tutto una varietà ideale da tenere in appartamento o sul balcone e ricordate di posizionarla in un luogo al riparo dai raggi diretti del sole. Poiché la pianta sviluppa rapidamente le radici abbiate cura di scegliere un vaso ampio e per garantirle lo spazio necessario per ampliarsi in larghezza e in profondità.
Prepara un terreno argilloso, ricco di calcio e ben drenato e inserisci le piante di elleboro, poi concima la pianta prima della fioritura. Occorre davvero poca manutenzione per avere piante di elleboro rigogliose e una volta trapiantate cresceranno rapidamente.
Tra le cure è indispensabile l’innaffiatura, da eseguire con regolarità, in modo da mantenere il terreno abbastanza umido: per una corretta innaffiatura occorre fornire acqua regolarmente da marzo fino a ottobre e diminuire la frequenza durante i mesi piovosi. In ogni caso, è sempre opportuno vigilare che il terreno non sia mai del tutto asciutto per periodi troppo lunghi. Inoltre, anche le annaffiature primaverili ed estive sono molto importanti e anche se non in fiore producono grandi quantità di fogliame formando cespugli decorativi. Le foglie dell’elleboro rimarranno infatti verdi tutto l’anno e la pianta contribuirà a rendere accogliente qualsiasi luogo.
Tenere comunque presente di evitare gli eccessi d’acqua ed accertarsi di umidificare il terreno in profondità. Per il resto, la rosa di Natale va coltivata in vaso e va tenuta principalmente all’aperto poiché è in grado di resistere anche alle temperature molto rigide, addirittura inferiori allo zero.
Come coltivare gli ellebori in giardino
Gli ellebori sono piante versatili e di facile coltivazione, in grado di adattarsi a qualsiasi clima. Piantate in giardino assicurano splendide fioriture invernali e sono ideali per creare angoli meravigliosi grazie anche alle specie ibride molto diffuse che offrono fiori dai colori variegati, perfetti per arricchire i giardini.
Il terreno su cui piantare gli ellebori deve essere umido e ben drenato, alleggerito preferibilmente con della pietra pomice ed arricchito con concime granulare, mentre la posizione ideale per assicurare crescita rigogliosa alla pianta è quella a mezz’ombra, o in alternativa la potete posizionare sotto le fronde degli alberi in modo da avere protezione quando il sole è troppo forte.
Il periodo migliore per piantare gli ellebori è quello autunnale e invernale, mentre negli altri periodi dell’anno si interrano le piante pronte in contenitore. Per consentire alle piante di svilupparsi è opportuno piantarle ad una distanza di circa 20-30 cm l’uno dall’altro e per ottenere una buona crescita è consigliabile effettuare la concimazione con materiale organico e successivamente con prodotti liquidi a base di fosforo e potassio. La concimazione va effettuata ogni 20-25 giorni ed è anche possibile mescolare al terreno un concime granulare a lento rilascio che esplicherà la sua azione per circa 3-4 mesi.
Gli ellebori resistono alla maggior parte delle malattie e le uniche che temono sono la macchia nera e la botrytis, dovute entrambe al ristagno d’acqua nel terreno.
I parassiti che possono attaccare la pianta di elleboro sono soprattutto gli afidi e vanno trattati con prodotti specifici per evitare di trasmettere alle piante il virus del mosaico. Un altro nemico degli ellebori sono le lumache che possono attaccare i germogli, i boccioli e le piantine più giovani.
Come far propagare gli ellebori
La propagazione degli ellebori non avviene in maniera semplice e rapida, a parte qualche eccezione. Questo spiega l’elevato costo e la rarità di alcune specie di ellebori e anche di diversi ibridi. L’unica soluzione per ottenere piante identiche all’originale è quella di effettuare la divisione dei rizomi, un processo lento e limitato dalla crescita della pianta. Durante l’autunno i rizomi delle piante madri vengono divisi in modo da ottenere porzioni di radice con uno o più germogli dormienti della pianta. Le porzioni ottenute devono essere subito ripiantate ma nulla assicura che tutte fioriranno la stagione successiva.
Un altro modo per far propagare l’elleboro è la moltiplicazione per semina, anche questa difficile perché non garantisce di ottenere piante dalle caratteristiche certe. Per la semina bisogna utilizzare semi freschi da spargere sul terreno e ricoprire con terriccio e ghiaia fine: questa operazione va fatta non oltre i mesi di Luglio ed Agosto.
La procedura di propagazione per semina è piuttosto lenta perché i semi raccolti dopo la maturazione germinano in 6-8 mesi dopo la semina e la fioritura delle piante ottenute avverrà non prima di 2 o 3 anni.