Azotemia alta e bassa: scopriamo le cause, i valori normali, la sintomatologia, l’alimentazione consigliata e come affrontare i due casi.
Azotemia è una parola di origine greca che viene da azoton, azoto, e haima, sangue, che sta ad indicare il parametro con cui si misura la concentrazione di azoto non proteico nel sangue. Questo azoto non proteico, altro non è che un materiale di scarto. Se la concentrazione è alta la funzionalità renale non è buona perché l’azoto viene espulso con l’urina.
Dunque l’azotemia è un esame di routine che serve a controllare lo stato di salute dei reni, viene richiesto in modo specifico nel caso in cui non si riesca ad individuare l’origine di un malessere, vi siano sintomi di malfunzionamento renale, nel caso di un ricovero ospedaliero, minzione frequente, sete continua, anomalie nell’urina nel colore e nell’aspetto, dolore alle articolazioni o alle ossa, crampi muscolari, gambe pesanti e gonfie, spossatezza, inappetenza, prurito.
Ecco qual è il valore normale: 22 a 46 mg/dl che può variare in base al sesso ed all’età.
Vediamo quali sono le tipologie di azotemia:
- Azotemia prerenale: scarso afflusso di sangue ai reni;
- Azotemia intrarenale: insufficienza renale;
- Azotemia postrenale: ostruzione del flusso di urina.
Queste tre tipologie causano l’aumento dell’azoto di scarto nel sangue, nel caso in cui invece il livello sia molto basso può significare una compromissione del fegato, epatite o cirrosi.
Ci sono fattori che possono influenzare l’esame? Sì, farmaci (antibiotici) e lo stato di gravidanza.
Affrontiamo nel dettaglio i due casi particolari in cui si trovano valori alti di azotemia o bassi.
Ricordo a chi legge che questo non è un articolo a carattere medico ma informativo, pertanto dubbi e sintomi vanno sottoposti all’esame del medico di base.
Sommario:
Azotemia alta: cause, sintomi, alimentazione, rimedi naturali e consigli
Questo problema si verifica quando il filtraggio del sangue per via renale subisce delle difficoltà, a causa molto spesso di un’insufficienza renale. I composti azotati sono tossici e quindi un accumulo nel sangue determina vari rischi per la salute.
Quali sono le cause dell’innalzamento de valori dell’azotemia?
- malattie renali acute o croniche (glomerulonefrite acuta, nefrite cronica, malattia del rene policistico, nefrosclerosi, necrosi tubulare)
- ostruzione delle vie urinarie (calcoli, ingrossamento della prostata)
- ridotto flusso di sangue ai reni (causato da scompenso cardiaco, shock, ustioni, traumi, emorragie)
- dieta ricca di proteine
- digiuno prolungato
- malattie infettive gravi (leptospirosi, tubercolosi renale, pielonefrite)
- cirrosi
- emorragie intestinali
- tumori
- disidratazione
- farmaci cortisonici, tetraciclina e diuretici
- Sindrome di Conn
- ipercalcemia
- iperidratazione
- ipertensione
- diabete mellito
- emolisi
- epilessia
- mieloma
- dissenteria
Ed ecco la sintomatologia dell’azotemia alta:
- affaticamento
- confusione
- ipertensione
- insufficienza renale
- flusso di urina dalla colorazione anomala tendente al nero o al rosso
- minzione dolorosa
- febbre alta
- rigetto
- inappetenza
- tumefazioni agli arti inferiori
- pallore
- tachicardia
- tremore
Cosa si può fare i caso di azotemia alta?
- evitare le diete iperproteiche
- bere molta acqua
- prestare attenzione a potassio, calcio, fosforo e sodio che non devono essere in eccesso
- fare attività fisica
- non fumare
- non bere alcolici
- tenere sempre sotto controllo colesterolo e trigliceridi
- eliminare il sale
Dal punto di vista alimentare occorre quindi: consumare meno carne, insaccati, soia, pesce, uova, legumi e formaggio. Bene invece ceci e piselli perché contengono meno proteine, bene anche cereali, bietole, carciofi, cetrioli, sedano, asparagi, papaia, frutti di bosco, mele, mirtilli, pere, pesche e barbabietole.
I grassi sono messi al bando, bene invece le tisane di tarassaco, cardo mariano, pilosella, orthosiphon, ortica e tutte quelle citate nell’articolo sulle tisane diuretiche, proprio perché stimolano la diuresi e quindi la depurazione dell’organismo.
Azotemia bassa: cause, sintomi, alimentazione, rimedi naturali e consigli
Cosa succede se invece i valori dell’azotemia sono molto bassi? Anche in questo caso è meglio non ignorare il problema perché si può trattare di seri danni al fegato.
Ecco le cause dell’azotemia bassa:
- insufficienza epatica grave
- epatite
- cirrosi
- farmaci come salicilati e ormoni anabolici
- ipotiroidismo
- Morbo di Simmonds
- necrosi epatica
E questa è la sintomatologia con cui si manifesta:
- ittero
- inappetenza
- spossatezza
- malessere diffuso
- urine scure e feci chiare
- febbricola
- dissenteria
- dolori muscolari
- nausea
- perdita di peso
Se si è in gravidanza è normale registrare nel primo trimestre un abbassamento dell’azotemia, se invece i valori risultano alti è necessario rivolgersi al medico.
Cosa fare in caso di azotemia bassa?
- aggiungere proteine alla propria dieta, bene il pesce, le uova, i legumi e la carne bianca
- bere almeno 2 litri di acqua al giorno
- non bere alcolici
- consumare cibi e tisane purificanti che aiutino il fegato (carciofi, cardi, tarassaco etc)
E’ ovviamente indispensabile parlare con il medico. Chi soffre di alcolismo deve chiedere aiuto e monitorare la salute del proprio fegato, idem chi soffre di malattie ereditarie.
La salute del fegato e dei reni è molto importante poiché sono gli organi emuntori del corpo, ovvero quelli atti alla depurazione dell’organismo; se vengono aggrediti da tossine e si ammalano compromettono la salute di tutto il corpo, per questo è importante informarsi e fare gli esami di routine nonché condurre uno stile di vita sano.