mercoledì, Dicembre 4 2024

La sensibilità dentale è una spiacevole sensazione causata dall’esposizione della dentina, la parte molle del dente che, in situazioni normali, è protetta dallo smalto o dal cemento. In particolare, fastidio e dolore vengono percepiti nel momento in cui la dentina, ricca di terminazioni nervose, entra in contatto con alimenti o bevande caldi o freddi.

Le cause alla base del problema possono essere numerose, ma tra le più comuni rientrano modalità errate di spazzolamento della superficie dei denti, bruxismo, erosione dello smalto causato dal consumo di cibi particolarmente acidi e infiammazioni gengivali; anche alcuni trattamenti odontoiatrici possono favorire l’insorgenza di sensibilità ai denti, spesso transitoria.

Per trovare sollievo immediato, è possibile ricorrere a un dentifricio per la sensibilità dentale, il quale, grazie alla sua particolare composizione, crea una sorta di barriera che riduce la sensibilità dei denti. Naturalmente in presenza di problemi gravi, come la recessione gengivale, è importante evitare il fai da te e rivolgersi prontamente al proprio dentista di fiducia.

In questo articolo andremo a scoprire quali sono i trattamenti dentistici che possono provocare sensibilità dentale e quanto tempo può durare la spiacevole sensazione.

Sensibilità dentale e detartrasi

Tra i fattori che possono causare infiammazioni e recessioni gengivali rientra l’accumulo di tartaro. Fino a quando questo è presente, le parti di dentina, seppure non più protette da smalto e cemento, risultano isolate da alimenti e bevande calde e fredde.

Nel momento in cui viene eseguita una detartrasi, tutto il tartaro accumulato viene rimosso e, di conseguenza, le parti scoperte dei denti possono causare sensibilità dentale.

Nei casi meno gravi, la sensazione tende a scomparire dopo qualche giorno, a mano a mano che l’infiammazione diminuisce; laddove, invece, denti e gengive risultassero gravemente danneggiati, il dentista provvederà a trovare la soluzione migliore per risolvere il problema.

Sbiancamento dei denti

Lo sbiancamento è una tecnica odontoiatrica che, attraverso l’uso di perossido di idrogeno, consente di eliminare le macchie dalla superficie dei denti o di schiarirli, così da poter sfoggiare una dentatura bianca, luminosa e sana.

Gli agenti sbiancanti utilizzati, seppure sicuri per la salute, penetrando nella superficie del dente possono creare sensibilità, la quale può manifestarsi in modo tradizionale, ossia come reazione al caldo e al freddo, oppure con fitte più o meno dolorose. In questo caso, il problema si risolve in modo naturale entro due o tre giorni.

Sensibilità al dente dopo un’otturazione

Quando uno o più denti vengono colpiti dalla carie, è indispensabile intervenire il prima possibile, non solo per eliminare il dolore, ma anche per bloccarne l’espansione ed evitare che colpisca le parti più profonde del dente. Per curare questo disturbo, il dentista elimina la parte malata del dente e, in un secondo tempo, lo ricostruisce ricorrendo a un’otturazione.

Talvolta può capitare che, dopo la cura, il paziente accusi sensibilità dentale più o meno accentuata, causata da un’esposizione della dentina o dal contatto dei materiali con le parti più sensibili del dente. Questa sensazione può durare giorni o settimane; in ogni caso, se il lavoro è stato effettuato nel modo corretto e se non sono presenti altri problemi, tende poco alla volta ad attenuarsi.

Intarsio dentale

Laddove la carie avesse compromesso in modo serio la struttura del dente, l’otturazione potrebbe non essere sufficiente e il dentista dovrebbe ricorrere ad altre soluzioni.

Tra queste rientra l’intarsio, la ricostruzione che permette di conservare la parte sana del dente, completandola con un elemento realizzato con un materiale duro e modellato prima di venire inserito nella bocca.

Proprio come avviene con le otturazioni, anche questo trattamento può causare, dopo la cementazione definitiva, sensibilità al dente sottoposto alla cura. Il problema, dato da un fattore di adattamento, si risolve spontaneamente nel giro di pochi giorni o qualche settimana.

Previous

Come sgonfiare lo stomaco: i rimedi naturali più efficaci

Next

Il dentifricio sui brufoli funziona davvero?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Potrebbe Interessarti Anche