Ogni donna nasce con un proprio bagaglio di cellule uovo. Solo una parte di queste raggiungono la maturazione nel periodo dell’ovulazione e possono quindi essere fecondate. Non è facile capire come funziona questo delicato ritmo fisiologico ma all’interno di questo articolo, cerco di spiegarvelo così da capire che cos’è l’ovulazione, quali sono i sintomi, quando avviene, quanto dura l’ovulazione e come potete calcolare i giorni più fertili se desiderate rimanere incinta!
Sommario:
Che cos’è l’ovulazione?
L’ovulazione è quel periodo del mese in cui la donna può concepire un bambino. Idealmente si tende a credere che a livello temporale è posto esattamente a 14 giorni dopo il primo giorno di mestruazione ma non è così. Ogni donna ha un orologio biologico diverso, un ciclo mestruale più o meno frequente. Non tutte vedono comparire il ciclo a una distanza l’uno dall’altro di esattamente 28 giorni. C’è chi ha un ritmo per esempio di 26 giorni, chi di 32. Inoltre c’è da considerare che l’inizio dell’ovulazione viene condizionato da tanti fattori, come per esempio lo stress, l’uso di eventuali farmaci, l’alimentazione, un forte trauma etc.
L’ovulazione a livello fisiologico, come funziona?
A livello fisiologico l’ovulazione segue un processo ben preciso. All’interno delle due ovaie il follicolo raggiunge la maturazione e libera così la cellula uovo che si posiziona nella tuba di Falloppio. E’ qui che avviene il concepimento.
Questa fase viene preceduta da quella preovulatoria, caratterizzata da veri e propri eventi ormonali con sintomi facili da individuare nella maggior parte dei casi. Cambia il muco cervicale, potrebbe ingrossarsi un linfonodo dalla parte in cui sta avvenendo l’ovulazione e la vulva potrebbe essere più soffice.
Alla base dell’ovulazione vi è comunque un delicato processo ormonale, il quale inizia quando ancora è in corso il ciclo mestruale. Dal cervello, nell’asse ipotalamo-ipofisario, partono gli ormoni FSH e LH, i quali agiscono sulle ovaie stimolando i follicoli (circa 10 al mese) i quali si moltiplicano per produrre poi gli estrogeni, essi aumentano in quantità nel sangue. Queste producono ancora ormoni, i quali stimolano a loro volta l’ipofisi a produrre meno FSH. Viene così selezionato quale dei follicoli è dominante e libererà così la cellula uovo. Tutti gli altri vengono invece distrutti.
Quando il livello di estrogeni prodotti dal follicolo diventa molto alto nel sangue, arriva l’informazione all’ipofisi, la quale inizia a inviare l’ormone LH, cioè l’ormone luteinizzante. E’ lui che porta alla rottura del follicolo e la conseguente fuoriuscita della cellula uovo, la quale poi viene fecondata dallo spermatozoo e avvia la gravidanza. Resta fecondabile per non più di 24 ore.
Importantissima poi la produzione del muco da parte della cervice, la quale è stimolata ancora dagli estrogeni. Questa sostanza permette che gli spermatozoi passino affinché avvenga la fecondazione. Molte donne si accorgono di essere in fase ovulatoria proprio perché vedono perdite più o meno abbondanti di questa sostanza.
I sintomi dell’ovulazione
I sintomi dell’ovulazione non sono facili da riconoscere e a molte donne passano inosservati. Spesso basta un po’ di spirito di osservazione in più, un’attenzione maggiore a ciò che capita nel corpo. Se volete cogliere i messaggi che il vostro corpo vi invia, dovete prima di tutto sapere quali sono i sintomi che possono presentarsi.
I sintomi dell’ovulazione si dividono in due macro categorie. Quelli primari e quelli secondari. Vediamo di cosa si tratta e perché viene eseguita questa distinzione.
Sintomi primari dell’ovulazione
Sono sempre presenti, alcune donne li notano, altre no. La prima è la temperatura basale, misurabile al risveglio. C’è poi il muco e la posizione della cervice.
- Temperatura basale: non ci dice che siamo in ovulazione in quel preciso momento ma ci segnala se deve ancora esserci o se è appena avvenuta. Nella fase preovulatoria è tra i 36 e i 36.5 gradi. Dopo l’ovulazione fino all’arrivo del ciclo mestruale, è più alta. Alcune condizioni fisiologiche possono falsare la temperatura, come la febbre, il consumo di alcolici, usare uno scaldaletto etc.
- Muco cervicale: con l’avvicinarsi dell’ovulazione il corpo inizia a produrre muco cervicale. Questo si evolve per poter permettere agli spermatozoi di muoversi e arrivare a fecondare la cellula uovo. Parallelamente al muco anche la sensazione vaginale cambia, potreste infatti avere la sensazione di bagnato e lubrificato.
- Posizione della cervice: è la parte bassa dell’utero, conosciuta anche con il nome “collo dell’utero”. Avvicinandosi all’ovulazione diventa soffice e bagnata.
Sintomi secondari dell’ovulazione
Non tutte le donne hanno questi sintomi ma quando ci sono, offrono un aiuto in più per riconoscere questa fase del ciclo mensile. Alcuni mesi si presentano altri no. A livello delle ovaie può manifestarsi un dolore o un fastidio. Può accadere che si gonfi un po’ l’addome, che aumenti il desiderio sessuale.
Tra gli altri possibili sintomi troviamo:
- Piccola perdita di sangue
- Vulva gonfia
- Più energia
- Cinque sensi più sensibili
- Pelle sensibile
- Seni morbidi
Come calcolare quando si è in ovulazione
Saper calcolare i giorni dell’ovulazione è importante visto che sono questi che ci permettono di avere una gravidanza. Diciamo che in tutto sono 5 o 6 i giorni al mese in cui una donna è fertile. Più ci si avvicina al periodo fertile e più è probabile andare incontro a una gravidanza, desiderata o meno. Più ci si allontana da questo periodo, più è remota la possibilità di una fecondazione.
Far sesso durante la fase ovulatoria non è comunque sinonimo di gravidanza. In media infatti, la donna ha una percentuale di probabilità del 27-33% di restare incinta anche nella fase più ottimale.
Saper calcolare quando si entra in ovulazione può essere molto utile se vogliamo restare incinte, tuttavia non è definibile un buon metodo anticoncezionale visto che il rischio, seppur minimo, può esserci sempre.
Il fatto è che molte donne tendono a credere che l’ovulazione avvenga sempre ogni 14 giorni dal primo delle mestruazioni. In realtà ciò vale quando il ciclo è di 28 giorni precisi, ma sono da considerare comunque tante altre varianti. Lo stress può far anticipare o ritardare l’ovulazione, così come un cambio di regime, un trasferimento etc.
Prendendo in considerazione il classico ciclo di 28 giorni, l’ovulazione avviene si al 14esimo, ma già a partire dal giorno 9-10 si entra nel periodo fertile. Una donna regolarizzata invece a 32 giorni per esempio, vedrà iniziare la finestra fertile a 14 giorni, mentre l’ovulazione a 18 giorni.
Tenere d’occhio i sintomi dell’ovulazione comunque vi permette di capire quando siete vicine al periodo ovulatorio, in particolar modo può esservi di aiuto il controllo del muco cervicale. Potete usare anche il kit di rilevamento dell’ovulazione. Quando offre un risultato positivo, vuol dire che nel giro di 24/36 ore c’è l’ovulazione e già vi trovate nel periodo fertile.