L’osteoporosi è una condizione degenerativa per cui la struttura delle ossa risulta indebolita, con alti rischi di fratture: l’osso difatti risulta avere meno densità per cui la struttura inevitabilmente subisce delle alterazioni.
Esistono diverse tipologie di osteoporosi :
- Osteoporosi primarie: che comprendono forme rare di questo disturbo, forme causate da sbalzi ormonali e dalla senilità conseguente a diminuzioni di calcio, magnesio e vitamine.
- Osteoporosi secondarie: causate da iperparadontismo, uso di farmaci cortisonici, anticoagulanti, sindrome di Cushing, livelli troppo alti di calcio, sindrome broncopneumopatia cronica ostruttiva, artrite, celiachia, morbo di Chron, ipogonadismo, etc.
Sommario:
Osteoporosi: cause e fattori di rischio
L’osteoporosi è principalmente causata dallo squilibrio fra osteoblasti, che contribuiscono alla formazione ossea, e osteoclasti che invece contribuiscono al riassorbimento osseo. La perdita di calcio è un’altra fra le cause più comuni.
Perché le donne in menopausa sono più a rischio di osteoporosi? Perché producono maggiormente osteoclasti, a seguito del minore apporto di estrogeni.
Sono soprattutto a rischio i soggetti che hanno superato i cinquant’anni, specie le donne in menopausa per l’appunto, anche se possono manifestarsi casi precoci.
Vediamo quali sono i fattori di rischio della comparsa dell’osteoporosi:
- fattore ereditario, il problema può esser tramandato nel patrimoio genetico;
- l’insufficenza renale;
- scompensi ormonali;
- patologie artritiche;
- patologie ereditarie;
- sindrome di Cushing;
- l’età;
- dieta inaproppriata senza il giusto apporto di sali minerali;
- abuso di fumo ed alcol;
- anoressia;
- vita sedentaria;
- uso di farmaci quali anticoagulanti, eparine e cortisonici;
- neoplasie al midollo osseo;
- ipogonadismo;
- perdita di calcio;
- celiachia;
- diabete.
Quali sono le zone più attaccate dall’osteoporosi?
I polsi, le anche, il torace, le spalle e le vertebre, sono queste dunque le parti a cui bisogna fare attenzione in età senile.
Osteoporosi: sintomi e prevenzione
L’osteoporosi, a differenza di altre patologie non presenta un quadro sintomatologico ben definibile ed evidente; solitamente ci si accorge del problema solo quando ormai è avvenuta la rottura dell’osso. In taluni casi però possono esser considerate spie d’allarme il mal di schiena, dolori alle ossa e muscolari, le posture curve e la diminuzione della statura.
Non c’è dunque modo di scoprire e rallentare l’osteoporosi? Sì c’è, occorre fare prevenzione.
Per prima cosa occorre rivedere l’alimentazione e lo stile di vita e quindi eseguire degli esami specifici per analizzare la densità ossea, arrivati ad una certa età.
Attività fisica e calcio: consumare cibi ricchi di calcio, potassio e magnesio, aiuta a contrastare la perdita di questo minerale ed allo stesso tempo anche il movimento aiuta a contrastare la perdita di calcio ed allo stesso tempo mantiene attive ed elastiche le ossa, diminuendo i rischi di frattura.
E’ quindi necessario fare delle camminate, dell’attività aerobica, ginnastica dolce e Tai Chi (vietati gli sport da contatto) per tenere buono il tono muscolare che aiuta a sostenere meglio l’osso ed è necessario che a tavola si scelga una dieta equilibrata, ovvero poche proteine animali e poco sale che favorisce l’abbassamento del calcio. Attenzione al latte: il mito vuole che sia un’ottima fonte di calcio ma è sbagliato! E’ vero contiene calcio ma anche proteine animali che per esser smaltite richiedono il doppio del calcio. Gli alimenti consigliati per la prevenzione sono: soia, piselli, aceto, mele, ananas, banane, broccoli, succo di arancia, pesce azzurro, ceci, fagioli, prugne, crucifere, frutta secca, yogurt, frutti di bosco e tarassaco.
Anche prendere il sole è un’ottima prevenzione contro l’osteoporosi, difatti i raggi solari incrementano la produzione di vitamina D, ne basta mezz’ora al giorno (leggi anche: Come abbronzarsi).
Quando è opportuno intervenire interpellando il medico?
Quando si sono superati i 50 anni e si è in menopausa, quando si è passata una certa età e si è a rischio di osteoporosi ereditaria, se si è stati soggetti a fratture ossee, in età senile e se si hanno problemi ormonali. Non ignorate mai questi fattori per non incorrere in fratture particolarmente gravi ed invalidanti.
Una volta che vi siete rivolti al medico, questi vi prescriverà gli esami necessari come l’Assorbimetria a raggi X, la TAC, la MOC (mineralometria ossea computerizzata) e l’ecografia.
Osteoporosi: rimedi naturali
Come abbiamo visto sopra, gran parte del lavoro va fatto preventivamente, in quanto a seguito della frattura è già tardi.
Dunque sono necessarie: attività fisica, alimentazione adeguata e controlli.
Cosa mangiare per rinforzare le ossa
Per avere ossa forti e sane, abbiamo bisogno principalmente di due sostanze: calcio e vitamina D. Il calcio è necessario per la crescita, per lo sviluppo e per rinforzare sia le ossa sia i denti, basti pensare che il 99 per cento del calcio è fissato nelle ossa; la vitamina D è invece indispensabile per l’assorbimento del calcio dai cibi che mangiamo. Di seguito vedremo quali sono gli alimenti in cui è possibile trovare una maggiore concentrazione di tali nutrienti.
Mandorle contro la perdita di densità ossea
Sappiate che esiste un frutto prezioso, che peraltro è diffusissimo in tutta Italia e base di ricette tra le più squisite della nostra tradizione culinaria, sia dolce che salata: le mandorle. A torto spesso demonizzate perché ricche di oli, e quindi di grassi che farebbero male alla linea, in realtà questi frutti secchi sono una miniera di sostanze benefiche, proprio come le noci.
Nella mandorla sono contenute vitamine e sali minerali, soprattutto magnesio in gran quantità, che serve al nostro organismo proprio per fissare il calcio nelle ossa ed evitare la demineralizzazione dovuta all’età. Ma consumare mandorle, ne bastano una decina al giorno, semplici semplici, solo spellate, significa assumere anche vitamine del gruppo B, vitamina E (preziosissima per la pelle), fosforo, calcio (ne contengono ben 266 mg ogni 100 gr.) e ferro.
Semi contro l’indebolimento osseo
Alcuni semi rappresentano un’incredibile fonte di calcio, in particolare i semi di sesamo ne contengono ben 990 mg per 100 gr. Tra le migliori varietà di semi troviamo senza alcun dubbio i semi di chia, che oltre a possedere circa 630 mg di calcio per 100 gr di prodotto, hanno altresì una gran quantità di proteine, ferro, vitamina A e, soprattutto, vitamina C. La vitamina C è utile non solo per l’assorbimento del calcio ma anche per la formazione del collagene, elemento indispensabile per le ossa in quanto, insieme alle proteine e al silicio, costituisce la parte interna dell’osso. Altri semi ricchi di calcio sono i semi di lino.
Cavolo verde e spinaci per rinforzare le ossa
Spinaci e cavolo verde sono tra i vegetali a foglia verde che presentano il maggior contenuto di calcio. Una porzione da 100 gr di spinaci contiene 56 mg di calcio. Una porzione da 100 gr di cavolo verde contiene 139 mg di calcio.
Si ricorda che la dose giornaliera di calcio consigliata per gli adulti varia da 1000 a 1200 mg. Per i bambini da 1 a 10 anni invece il dosaggio consigliato è compreso tra 800 e 1000 mg al giorno.
Inoltre è necessario:
- controllare la postura, evitare di stare incurvati o troppo a lungo sdraiati;
- quando si è seduti posizionare fra voi e la spalliera un cuscino;
- non sollevare pesi e non far leva sulla schiena;
- attenzione alle zone scivolose, all’ingresso ed all’uscita di vasche e piatti doccia;
- evitare di fumare ed evitare gli alcolici.
Rimedi naturali alternativi per l’osteoporosi
Rivolgendovi in erboristeria potete trovare prodotti come i macerati glicerinati (Ribus fructicosus, Vaccinum vitis idaea, Abies pectinata, Sequoia giantea), la polvere di silicio, di equiseto, i semi di fieno greco e le pomate a base di artiglio del diavolo.
In fitoterapia vengono consigliati rimedi a base di: tarassaco, gramigna, altea, frassino, cohosh nero, igname selvatico, bismalva, avena sativa e achillea.
Per quanto riguarda i fiori di Bach sono sovente consigliati Rock Water e Oak, questi rimedi come quelli erboristici vanno assunti dietro consulto di uno specialista, nei dosaggi prescritti.
In omeopatia vengono suggeriti rimedi come Calcarea fluorica, Calcarea phoshorica e Gelsemium sempervirens.