La Melissa deriverebbe il suo nome dalla radice indoeuropea Mel ovvero miele, che però in greco sta a significare ape poiché uno dei fiori prediletti da questi insetti, anticamente era anche chiamata Elisir di vita. Comunemente viene chiamata Erba Limona o Citronella, per il suo caratteristico profumo di limone.
La Melissa, Melissa officinalis, cresce spontaneamente in Europa ed in Asia; raggiunge i 100 cm di altezza, le foglie son picciolate di un bel verde carico e verde chiaro al di sotto e sono simili alle ortiche. I fiori sono bianchi con nervature rosa pallido, con calice a campana , fiorisce a giugno.
Le proprietà della Melissa erano conosciute sin dai tempi dei Greci e dei Romani, gli Arabi la utilizzavano come tonico, contro gli stati depressivi, in cosmetica, in profumeria e per insaporire le vivande. In epoca Medievale si perpetrò l’uso della melissa come erba medicamentale, ma la introdussero nella medicina popolare le Carmelitane Scalze che la adoperavano per curare le affezioni del cavo orale, dei denti, tristezza, mal di testa e vertigini.
Della melissa si usano sia le foglie che i fiori, le foglie in cucina ed i fiori in erboristeria o per preparare cordiali.
Oltre alla Melissa officinalis viene coltivata anche la Melissa romana che però ha un aroma meno intenso.
Sommario:
Melissa: proprietà e benefici
Ancora oggi, come nei tempi antichi, la Melissa è sempre apprezzata per le sue proprietà benefiche.
Fra i suoi principi attivi troviamo:
- flavonoidi
- quercetina
- apigenina
- acido caffeico
- acido clorogenico
- acido rosmarinico
- triterpeni
- citrale
- citronellale
- cariofillene
- sostanze amare
- polisaccaridi
- mucillagini
- glicosidi
- acetato di eugenolo e geraniolo
- acidi triterpenici
- tannini
Riassumiamo le proprietà della melissa:
- aromatizzanti
- antidepressive
- antistaminiche
- antispasmodiche
- battericida
- carminative
- febbrifughe
- ipertensive
- insettorepellenti
- nervine
- sedative
- stomachiche
- sudorifere
- toniche
- vermifughe
Dunque si traggono diversi benefici dall’uso della melissa, che si trova in erboristeria in vari preparati ma che si può anche coltivare in casa.
La melissa è principalmente conosciuta per le sue proprietà sedative, induce uno stato di relax, scioglie stress, ansia e tensioni, ma soprattutto aiuta a combattere la depressione. E’ un comune rimedio per l’insonnia.
Meno conosciute sono le proprietà che riguardano gli stati influenzali, però la melissa si rivela utile anche per curare tosse, bronchiti e raffreddore.
Aiuta il sistema gastrointestinale: allevia i bruciori di stomaco, i crampi, la nausea, il meteorismo, l’ulcera, gli spasmi e migliora la digestione. E’ molto utile nei casi di dolori mestruali.
Dunque la melissa è anche un ottimo analgesico, ideale per alleviare dolori addominali ed emicranie.
Sembra che, inoltre, l’acido rosmarinico abbia un buon effetto sull’ormone ipofisario stimolante della tiroide; mentre flavonoidi e triterpeni svolgono un’azione antistaminica.
La melissa è un ottimo rimedio naturale contro le palpitazioni, le vertigini e la sintomatologia psicosomatica.
In pochi sanno che è ottima anche per curare l’herpes labiale.
Melissa: uso e rimedi naturali
Come dicevamo sopra esistono diversi rimedi, che si possono acquistare in erboristeria o se si coltiva la melissa si possono preparare anche in casa.
Ricetta dell’infuso: 1 cucchiaino di foglie di melissa secche e tritate, un bricco d’acqua. Far bollire l’acqua, spegnere il fuoco, versarvi dentro la melissa ed attendere una decina di minuti. Filtrare e bere. Si possono usare anche le foglie fresche tritate (due cucchiaini) che si fanno bollire insieme all’acqua per cinque minuti, ottenendo così un decotto.
La tintura madre può essere assunta la sera o dopo i pasti, secondo la posologia indicata dal medico.
In erboristeria, si trova anche l’olio essenziale di melissa che è ottimo per massaggi ed in aromaterapia, soprattutto per combattere ansia, stress e tensioni. Si può massaggiare sulla fronte e sulle tempie per favorire il rilassamento, ma ricordiamo che non va usato puro bensì diluito in un olio base, come l’olio evo, ne bastano tre gocce in un cucchiaio di olio base.
Sempre per il rilassamento ma anche per dare sollievo alle vie respiratorie congestionate si possono fare dei suffumigi, con 6 gocce di olio essenziale sciolte in acqua calda, quindi se ne aspira il vapore.
Si trovano anche preparati in gocce ottimi per combattere i problemi gastrici, quindi nausea, gastrite e cattiva digestione, nonché per combattere la comparsa dell’herpes labiale.
Come raccogliere e conservare la melissa?
Se siete appassionati di botanica e vi piace raccogliere le erbe, a patto che le conosciate davvero bene, vi spieghiamo come raccogliere e conservare la melissa.
Le foglie di melissa si raccolgono prima che la pianta fiorisca, i fiori invece si raccolgono con tutto il fusto e poi si tolgono a parte.
Le foglie si fanno seccare appendendo i rami a testa in giù in un luogo fresco ed aerato, lontano dalla luce del sole altrimenti diventano nere, avendo cura di non schiacciarli per non disperdere l’aroma.
Si conservano in recipienti di vetro lontano dalla luce del sole, così come i fiori. Le foglie possono anche essere congelate, vanno lavate, asciugate una ad una e vanno rimossi i gambi. Si possono conservare in congelatore per una decina di mesi.
Con i fiori si può ricavare l’oleolito, basta lasciarli immersi in un olio a scelta per una trentina di giorni in un luogo fresco al riparo dalla luce, è preferibile usare i fiori secchi.
Melissa: controindicazioni ed effetti collaterali
L’uso della melissa è sconsigliato in pazienti afflitti da glaucoma e ipotiroidismo.
In allattamento e gravidanza occorre chiedere il parere del medico.
Se assunta in grandi quantità la melissa può provocare ansia e agitazione, ipotensione e problemi respiratori.
La melissa non va assunta per lunghi periodi ed in contemporanea all’assunzione di barbiturici e di tapazole ovvero un farmaco per l’ipotiroidismo.
In caso di allergia può provocare dermatiti ed eruzioni cutanee.
Se si presentano dei sintomi indesiderati, interrompere l’assunzione e consultare il medico.
..forse non va usate nell ipertiroidismo …e non ipo..