giovedì, Novembre 21 2024

Kumquat (mandarino cinese): questo nome così particolare in cantonese significa “arancia d’oro” ma fu ribattezzato Fortunella in onore del botanico britannico Robert Fortune che lo introdusse in Europa. Nel corso degli anni, dal 1700 al 1900, c’è stata una lunga questione se quest’albero dovesse permanere fra i Citrus o no.

Continua ancora il dibattito circa il fatto che il Citrus sia esattamente la sua specie ma l’albero continua ad esser così classificato, da qui il nome: Citrus japonica.

Kumquat (mandarino cinese): caratteristiche e curiosità

Il mandarino cinese fa parte della famiglia delle Rutacee, si tratta di un albero con chioma fitta, sempreverde, di non eccessiva altezza; foglie verde cupo e fiori bianchi. Il frutto è lungo ed ovale, il colore della buccia va dal giallo al rosso.

A differenza della maggior parte dei Citrus, il kumquat d’inverno cade in una sorta di letargo. Si può coltivare in giardino, sopporta bene il freddo, ma deve esser posto in un punto al riparo dal vento.

Un paio di curiosità:

  • il mandarino cinese si mangia con tutta la buccia che è molto sottile;
  • Eta Beta mangiava kumquat che in Italia divenne naftalina.

Piccola guida alla coltivazione del mandarino cinese

In primis vi occorre:

  • uno spazio in giardino o un vaso capiente.

Quindi occorre scegliere quale kumquat si vuole coltivare:

  • Jiangsu, qualità ideale per liquori e marmellate, più sensibile al freddo;
  • Nagami, pianta nana con frutti di colore verde e giallo;
  • Fortunella japonica, ovvero piantina bonsai.

Passiamo alla coltivazione:

  1. E’ preferibile non scegliere il seme perché per far nascere la piantina occorrono tempi biblici, si acquisti direttamente una piantina piccola o si proceda con innesto;
  2. Se si sceglie la coltivazione in vaso optare per uno di terracotta, ricordate sempre: terra poco calcarea e ben drenata (vale anche per la coltivazione a terra); il rinvaso va eseguito ogni quattro anni in primavera;
  3. Sia per la coltivazione a terra che in vaso, è consigliata una concimazione a lenta cessione, specifica per i citrus; non va annaffiato né abbondantemente né frequentemente;
  4. Ama i luoghi assolati, presso un muro esposto a sud è l’ideale;
  5. Attenzione alle cocciniglie ed agli acari, si pota fra giugno e luglio.

Kumquat (mandarino cinese): proprietà e benefici

Il kumquat può esser coltivato a scopo ornamentale o per gustarne i frutti, che sono anche salutari.

Vediamo quali nutrienti racchiude un mandarino cinese:

  • sali minerali (sodio, calcio, potassio, fosforo, rame, magnesio, zinco, ferro e manganese);
  • vitamine (A, B1, B2, B3, B5, B6, C, E e J);
  • flavonoidi (zeaxantina, alfa-carotene, criptoxantina-beta, tannini, pectina, luteina);
  • Acqua 81 %;
  • fibra alimentare 6,5 %;
  • zuccheri 9,3 %;
  • oli essenziali (alfa-pinene, alfa-bergamotene, alfa-muurolene, alfa e beta-cariofillene e limonene).

Vediamo quali sono le proprietà del kumquat:

  1. rafforza il sistema immunitario, grazie al ricco quantitativo di vitamina C, ne migliora la reattività;
  2. protegge il sistema nervoso dalle malattie neurodegenerative;
  3. allevia le infiammazioni dell’apparato respiratorio;
  4. favorisce la digestione;
  5. migliora la funzione intestinale perché ricco di fibre e migliora anche l’assimilazione dei nutrienti;
  6. carminativo, favorisce l’espulsione dei gas che causano dolori e gonfiore;
  7. antiossidante, in particolare protegge gli occhi dai danni dell’invecchiamento (cataratta e degenerazione maculare) ed in generale difende l’organismo dai danni che arrecano i radicali liberi;
  8. protegge il sistema cardiovascolare, aiuta ad abbassare il livello di colesterolo mentre il potassio stabilizza la pressione sanguigna e previene la tachicardia;
  9. previene la formazione dei calcoli renali, grazie all’acido citrico;
  10. antimicrobico e antibatterico, un valido aiuto contro i virus e gli agenti patogeni;
  11. antinfiammatorio, ideale contro le flogosi dell’apparato respiratorio;
  12. antitumorale, previene le formazioni di cellule tumorali;
  13. aiuta a mantenere capelli sani, belli e forti;
  14. antidepressivo, gli oli essenziali che emana sono ottimi per contrastare tristezza e malumori, migliorare il sonno e placare i nervi;
  15. diuretico e blandamente lassativo, ideale per purificare l’organismo.

Kumquat (mandarino cinese): utilizzo e controindicazioni

Il kumquat non è scevro di controindicazioni, purtroppo interferisce con diversi farmaci (le statine, il buspirone, la sertralina e il saquinavir), ragion per cui chi fa specifiche terapie parli con il medico prima d’introdurli nella propria alimentazione.

Attenzione alle possibili allergie, sconsigliato a chi soffre di reflusso e gastrite. Le donne in gravidanza ed allattamento chiedano il parere del medico.

Il mandarino cinese va colto, o comprato, maturo, la varietà tondeggiante pare sia più dolce mentre quella ovale ha una maggiore nota di asprognolo. Se la buccia presenta tracce lisce e lucide è troppo maturo.

Con il kumquat ci si possono inventare svariati piatti, ideale per accompagnare l’anatra o nelle insalate, ci si può fare la marmellata, i liquori o farlo candito.

Vediamo qualche potenziale uso del mandarino cinese:

  • contro la tosse ed il mal di gola, basta bere 150 ml di succo fresco;
  • contro la tonsillite, fare dei gargarismi con il succo;
  • per prevenire le rughe, aggiungere il succo alle maschere per il viso;
  • contro l’acne, strofinare delle fette del frutto sul viso;
  • contro l’otite, far gocciolare qualche goccia di succo nelle orecchie per due giorni;
  • contro le micosi della pelle, strofinare fette di kumquat nell’area interessata per 4 giorni;
  • contro i capelli spenti ed opachi, aggiungere il succo alla maschere o spennellarlo sui capelli e lasciarlo in posa 15 minuti prima dello shampoo;
  • contro la ritenzione idrica, bere un centrifugato a colazione fatto con ananas e mandarini cinesi;
  • contro il nervosismo, far essiccare un frutto ponendolo al sole in una zona areata, quindi tagliarlo in fette e procedere all’essiccazione in forno. Bruciare piccole quantità, o porle in un diffusore aromatico, per diffondere un gradevole aroma rilassante (in alternativa acquistare direttamente l’olio essenziale).

Vi piace il mandarino cinese? Avete già sperimentato qualche rimedio naturale?

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