Le gerbere sono piante rustiche, erbacee e perenni, di facile coltivazione che appartengono alla famiglia delle asteracee e prendono il nome dal naturalista tedesco Gerber.
Le gerbere contano all’incirca 70 specie provenienti da varie parti del globo, Africa, Asia ed America del Sud e perciò suddivise in diversi generi che differiscono fra loro per forma e colore. A seconda delle specie e delle varietà possono raggiungere altezze diverse, da quelle nane che non superano i 15 cm o i 20 cm fino a quelle più alte, adatte per i giardini, che toccano anche i 60 o 70 cm. Le gerbere che raggiungono i 35, 40 cm sono coltivate con lo scopo di farne fiori recisi, per la misura che si allinea alle dimensioni dei vasi da esposizione nei salotti delle nostre case.
Somigliano a dei grossi margheritoni ma posseggono un aspetto molto più elegante e con colori dalle tonalità solari, con petali leggermente più lunghi e sottili rispetto alle margherite. Le gerbere infatti vengono utilizzate come fiori recisi da mettere in vaso dentro casa, per la loro capacità di resistere molto a lungo prima di appassire. Inoltre, vengono utilizzati anche per abbellire i boquet delle spose e le decorazioni floreali di chiese e locali durante i matrimoni.
Sommario:
Significato simbolico della gerbera
La simbologia dipende dal colore:
- la gerbera di colore giallo è il simbolo del benessere e del lusso,
- di colore arancione simboleggia la gioia e l’allegria,
- di colore rosso è il simbolo del successo,
- di colore rosso scuro simboleggia la costanza,
- di colore rosa è il simbolo dell’ammirazione,
- il colore viola è il simbolo della timidezza.
I loro colori passano dal bianco al giallo, dal rosa al rosso fino ad alcune specie che hanno delle tonalità marroni.
Le gerbere fioriscono ininterrottamente da Maggio a Ottobre.
Le gerbere sopportano i venti salmastri, a differenza di molte altre specie di fiori più delicati. Nell’immaginario collettivo, per via dell’eleganza e regolarità della sua forma, le gerbere rappresentano una sorta di margherite perfette.
A seconda del colore le gerbere possono acquistare un diverso significato nel linguaggio dei fiori: il rosa simboleggia l’affetto, mentre il rosso rappresenta l’amore e la passione, l’arancione invece rivela allegria e il giallo la gioia. Regalare una pianta di questi colori significa quindi mandare un messaggio molto chiaro alla persona cara.
Coltivazione in vaso della gerbera
Le temperature ideali per la coltivazione delle gerbere non devono essere molto rigide, e quindi in zone dove le temperature notturne scendono anche sotto i cinque gradi dallo zero, principalmente in montagna, si opta per la coltivazione in vaso così da poterle riparare dal freddo finita la bella stagione.
Le gerbere coltivate in vaso non accrescono molto le loro dimensioni, soprattutto se il vaso scelto non è di grandi dimensioni e il terreno non è ideale al suo ciclo vitale.
Per creare un substrato ideale che prevenga l’arrivo di marciumi radicali occorre mischiare del terriccio da giardino, terra di campo insomma, con la sabbia di fiume e un po’ di torba, le quali garantiscono il giusto drenaggio al sistema della coltivazione in vaso.
La coltivazione in vaso delle gerbere permette la forzatura della fioritura autunnale, che si ottiene interrompendo le annaffiature dopo la primavera, riprendendole in seguito con l’aiuto dei fertilizzanti da addizionare al composto, nel mese di settembre, per spingerla nuovamente a vegetare.
Il vaso deve essere preferibilmente in plastica, e abbastanza capiente da permettere una buona radicazione. Se dopo un paio di anni la pianta non dovesse più fiorire, nonostante le cure che le diamo, è segno che è arrivato il momento di trasferirla, possibilmente in giardino e in una serra fredda. In questo caso, in inverno, smetterà di fiorire per andare in stato vegetativo e ricomincerà il suo ciclo la successiva primavera, inoltre potrebbe capitare che durante la stagione fredda perda il fogliame per poi rimetterlo nuovamente ai primi di Marzo.
Per quanto riguarda l’esposizione alla luce, questa è fondamentale ma solo se ombreggiata e mai fatta di raggi diretti, soprattutto nelle ore calde. In caso contrario, a risentirne sarà la fioritura che risulterà meno brillante (anche se questo difetto comparirà anche per la poca esposizione solare, bisogna quindi trovare la giusta via di mezzo), il troppo sole tra l’altro potrebbe bruciare le foglie della pianta.
Le annaffiature devono essere costanti ma non giornaliere, il segnale a cui dobbiamo rifarci è sempre il terreno: se il substrato risulta ancora umido possiamo aspettare un altro giorno. La mancanza di acqua per periodi prolungati però causerà l’afflosciamento delle gerbere, così come l’eccesso. L’afflosciamento può anche essere dovuto ad altri fattori oltre che l’eccessiva innaffiatura: ad esempio per il freddo eccessivo. In questo caso, se possibile, è il caso di metterle a riparo.
Un tipo di riproduzione molto comune per la coltivazione in vaso contempla la moltiplicazione per divisione del cespo, che va fatta sempre durante il periodo di Marzo o al massimo in Aprile: le varie piante devono essere estratte dal vaso e divise a metà, i vasetti devono essere riempite con terriccio e le gerbere devono essere selezionate in modo che i getti siano già un po’ formati e con delle foglioline che spuntano.
Come coltivare le gerbere in giardino
La coltivazione in giardino è consigliabile nelle zone in cui il clima si mantiene mite tutto l’anno: in queste regioni infatti è preferibile piantare le gerbere in piena terra, cosa che è preferibile per il rafforzamento naturale di tutta la pianta e, infine, per la sua bellezza.
Prima di posizionare le gerbere nel nostro giardino bisogna lavorare la terra in modo da alleggerirla, rigirandola a fondo e aggiungendo del terriccio universale e un po’ di sabbia assieme a dello stallatico o del concime organico. Questi lavori favoriscono la crescita della pianta nella prima fase vitale, e ci permettono di evitare la concimazione della stagione vegetativa.
A seconda della specie, le gerbere piantate a terra possono allungarsi anche fino a 60 o 70 cm, malgrado ci siano piante che rimangono piccole fino a 40 cm. Piante più grandi comunque, produrranno fiori a grandezza proporzionata. La coltivazione in terreno favorisce la crescita maggiore per la stessa natura della pianta, che è una rizomatosa e dai rizomi che produce si sviluppano le radici che possono spingersi molti in profondità, raggiungendo anche il metro. Anche le foglie sono prodotte dallo stesso rizoma.
La semina va fatta in semenzaio nel mese di Marzo, con l’arrivo dei primi tepori. Per una semina migliore bisognerà usare un substrato di torba e sabbia, posizionando i semini verticalmente e non in profondità: entro un mese le piantine germinate potranno essere messe a dimora in giardino (o in vaso) e si potrà godere della loro fioritura sia per il mese di maggio che per l’estate entrante.
Per prolungare la fioritura il più possibile i fiori appassiti vanno eliminati assieme alle foglie secche, avendo cura di recidere i gambi della pianta quanto più in basso possibile.
Malattie
La pianta è soggetta ad attacco di afidi e parassiti: questi possono essere combattuti con prodotti specifici o con preparati naturali come il macerato di ortica, che rilascia un odore sgradevole per i parassiti e li allontana dalla pianta.
Molto importante è la temperatura del terreno, che dovrebbe restare tra i 16 e i 20 gradi per sviluppare un migliore apparato radicale.