giovedì, Novembre 21 2024

Avventurandomi in erboristeria ho scoperto la frangola la cui corteccia è un’ottima alleata dell’intestino. Come vedremo però è bene non esagerare perché può provocare brutti effetti collaterali. Se la si conosce si può anche raccogliere, ma sempre prestando attenzione alle nostre indicazioni. Scopriamo le proprietà della frangola, i benefici per la salute e le controindicazioni.

Frangola: caratteristiche e curiosità

La Frangola (Rhamnus frangula) è una pianta arborea, e fa parte della famiglia delle Ramnacee. L’etimologia deriverebbe dal latino frangere ovvero spezzare, forse riferito alla fragilità dei rami o forse alla sua proprietà lassativa.

Si suppone che sia originaria dell’Europa o forse di alcune regioni asiatiche, in Italia è presente soprattutto sul versante tirrenico dalla Versilia all’Agro Pontino e sull’Appennino tosco-marchigiano ma anche in Campania. Decisamente non è una pianta officinale fra le più famose, ma forse vi sarà capitato d’imbattervi nella sua tisana, magari in erboristeria.

La Frangola si presenta come una pianta cespugliosa con portamento arboreo; il tronco è robusto e legnoso con una corteccia fra il grigio ed il rosso mentre i rami sono fragili di colore rossiccio; la chioma è compatta con foglie verde lucido e caduche; i fiori sono ascellari dal colore che va dal verde al rosa ed infine i frutti sono piccole drupe globose, dal colore variabile dal verde al rosso fino al nero bluastro una volta raggiunta la completa maturità.

La frangola predilige i terreni umidi e sabbiosi, cresce bene nei boschi di pianura o di montagna e lungo le rive dei fiumi o delle paludi.

Ecco le principali tipologie:

  • Rhamnus alpina: che però ha la corteccia grigio-bruna, risulta molto più ramificata, con foglie seghettate ed i fiori tendono al verde;
  • Rhamnus rupestris: molto diffusa nel Carso, più bassa e compatta, le foglie sono più piccole e dentellate, più dure e più rotonde e si coprono di peluria da adulte;
  • Cornus sanguinea: molto simile nella foglia, ma la corteccia è rossa nei rami giovani e grigia chiara nei vecchi.

La frangola è sempre stato un rimedio botanico? A dir la verità no, in diverse zone d’Europa ne si usava il carbone come polvere pirica, mentre in Italia il legno era impiegato per la fabbricazione delle pipe.

Raccolta: la corteccia dei rami si raccoglie in primavera, si taglia in strisce longitudinali e poi si tagliano in pezzi di alcuni centimetri. Si deve far seccare al sole e si conserva in sacchetti di carta o tela, lontano dall’umidità. La corteccia deve seccare bene ed invecchiare, non può esser utilizzata prima di tre anni, prima di questo tempo risulta tossica.

Frangola: proprietà e benefici

La frangola ha delle benefiche proprietà da non sottovalutare, vediamo quali sono:

  • azione lassativa, favorisce la peristalsi, la produzione di muco e lo svuotamento dell’intestino;
  • aiuta a regolare l’intestino;
  • aiuta il fegato a depurarsi;
  • a livello del colon, viene impedito il riassorbimento dell’acqua e dei sali di modo che la massa fecale acquisti volume e morbidezza;
  • proprietà rinfrescanti;
  • proprietà lenitive;
  • proprietà antisettiche.

E questi sono i principi attivi della frangola:

  • glucofrangulina
  • ramnoxantina
  • antrachinoni
  • frangullina
  • ramnocerina
  • acido arachinico
  • sostanze amare
  • flavonoidi
  • saponine
  • triterpeni
  • tannini
  • alcaloidi ciclopeptidici

E’ possibile la presenza della tossina ramnotossina.

Frangola: utilizzi e rimedi naturali

La frangola va usata per stipsi occasionali, magari dovute ad un origine nervosa o ad un’alimentazione diversa, però indicativamente non va utilizzata per più di dieci giorni. In caso di stitichezza cronica prima di utilizzare i rimedi a base di frangola è bene rivolgersi al medico.

La frangola è particolarmente consigliata in caso di evacuazioni dolorose dovute a: ragadi, emorroidi, interventi chirurgici. E’ anche utilizzata per la preparazione ad interventi chirurgici o ad accertamenti diagnostici come la colonscopia.

I rimedi naturali a base di frangula si possono acquistare in erboristeria e si trovano sotto forma di estratti secchi o liquidi, infusi, macerati e tintura madre. Per posologia e dosaggio rivolgersi al medico di base.
In pochi sanno che gli infusi freddi di frangola possono esser utilizzati come collutorio contro le affezioni della bocca come afte e gengiviti. Gli impacchi di tisana alla frangula fredda sono anche consigliati contro ustioni e scottature.

Ricetta decotto di frangola

occorrente:

  • 1 cucchiaino raso di frangola radice
  • 1 bricco d’acqua

Porre la radice nell’acqua e mettere a bollire. Dopo qualche minuto dall’ebollizione spegnere. Lasciar riposare 10 minuti, filtrare e bere, la sera dopo cena.

Frangola: effetti collaterali e controindicazioni

ATTENZIONE: le informazioni riportate in questo articolo sono a scopo informativo, non sono pertanto da considerarsi prescrizione medica. Prima di assumere rimedi a base di belladonna rivolgersi necessariamente al proprio medico. I rimedi naturali non sono in alcun modo sostitutivi dei farmaci, possono presentare controindicazioni e causare reazioni allergiche, si consiglia sempre per tanto molta cautela nell’utilizzo.

Assolutamente vietata la somministrazione a donne incinta, in allattamento ed ai bambini. Controindicato anche per chi soffre d’infiammazioni croniche all’intestino (colite, diverticolosi intestinale, emorroidi, ulcere, fistole perianali, occlusione intestinale) e mestruazioni dolorose.

Un uso eccessivo e prolungato può causare: diarrea, vomito, coliche, dipendenza, spasmi intestinali, perdita di potassio, dolori addominali e disidratazione.

Attenzione: può interagire con i farmaci per il cuore, come antiaritmici chinidinici e digitalici; con i diuretici, come la furosemide e con la vincamina.

Evitare di assumere rimedi a base di frangula in contemporanea a lassativi, farmaci per cardiopatie e diuretici, liquirizia, betabloccanti, cortisonici, macrolidi ed antiaritmici.

In caso di disordini alimentari e dieta non equilibrata consultare il medico prima dell’uso.

Un uso prolungato causa intestino pigro e dipendenza.

Vi è mai capitato di usare rimedi naturali a base di frangola?

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