giovedì, Novembre 21 2024

La dieta Lemme può considerarsi diametralmente opposta alla così conosciuta dieta mediterranea, in quanto ricca di carboidrati e proteine, ma povera di frutta, verdura, sale e qualsivoglia zucchero o dolcificante.

In sostanza si ha a che fare con una dieta molto libera e senza particolari limitazioni di quantità di cibo da assumere durante l’arco della giornata, se non a orari specifici che sarebbe meglio rispettare.

Insomma, un regime molto elastico per quanto riguarda le quantità, ma meno per quanto riguarda l’associazione di cibi, come proteine e carboidrati che non possono mai essere assunti all’interno dello stesso pasto.

Ma vediamo meglio insieme: che cos’è la dieta Lemme, come funziona, i pro e i contro, oltre che qualche esempio di menù giornaliero.

Cos’è la dieta Lemme

Quasi tutte le diete si basano sulla valutazione antropometrica e sulla composizione corporea del paziente per poter stabilire il fabbisogno energetico giornaliero, e calcolare le calorie necessarie per creare un deficit calorico e favorire il dimagrimento, sfruttando le riserve di grasso.

Il dottor Alberico Lemme è un farmacista italiano, divenuto famoso per aver sviluppato un metodo di dimagrimento chiamato, per l’appunto “Dieta Lemme”, che non tiene conto del calcolo calorico, ma si concentra sullo sfatare alcune false credenze che si trovano alla base di molti approcci dietetici.

Questa dieta prevede l’eliminazione di zuccheri, frutta e verdure e un ampio consumo di proteine e grassi. Le perdita di peso è ottenuta dalla conoscenza dei principi biochimici degli alimenti e non dalla quantità di calorie ingerite durante la giornata. Secondo il dottore, il cibo ingerito provoca una reazione nell’organismo e se sfruttato adeguatamente, può stimolare il metabolismo e portare alla perdita di peso.

L’importante è il consumo di carboidrati solo nella prima parte del giorno e lontano dalle proteine, e sotto questo punto di vista, è molto simile alle svariate diete dissociate già conosciute da tempo.

Altri due importanti divieti sono: il sale, in quanto aumenta il rischio di ipertensione, e lo zucchero, in quanto stimolatore di insulina e, di conseguenza, dell’ormone che aumenta il grasso corporeo.

Altra regola fondamentale sono gli orari da rispettare, in quanto il nostro organismo assorbe in modo diverso i nutrienti in base ai momenti della giornata:

  • La colazione entro e non oltre le 9:30;
  • La prima merenda tra le 10 e le 11 al massimo;
  • Il pranzo tra le 12 e le 14;
  • La seconda merenda tra le 16 e le 17;
  • La cena tra le 19 e le 21;

Ovviamente, proprio per lo stesso motivo di assorbimento, i carboidrati possono essere assunti la mattina, in quantità illimitate, ma mai dopo il momento della colazione.

Come funziona

Oltre alle regole sull’associazione degli alimenti, nella dieta Lemme si ritiene che l’esercizio fisico sia superfluo o comunque non correlato alla perdita di peso. Il suo regime alimentare è già ricco di proteine ed è sufficiente per dimagrire e restare tonici, utile anche per combattere cellulite e ritenzione idrica in glutei e cosce, in particolare nelle donne.

La dieta Lemme è inoltre composta da 2 differenti fasi:

  1. Prima fase: fase di dimagrimento, attiva sino a quando non si raggiunge il peso desiderato;
  2. Seconda fase: fase di mantenimento, della durata di circa 3 mesi, in cui si reinseriscono quelli che sono stata gli elementi vietati. Ma non si possono reinserire comunque: zucchero, sale e latticini.

Gli alimenti consentiti sono, innanzitutto, carne e pesce conditi solo con spezie, aromi e olio ma senza sale. Frutta e verdura sono limitate e questo ha suscitato molte polemiche perché, col tempo, questa limitazione può causare carenze vitamine e di minerali, mettendo in serio rischio il microbiota intestinale, batteri presenti nel nostro tratto digerente, fondamentali per la salute dell’intestino.

Ma secondo quanto sostiene il dottor Lemme, anche solo mangiando piccole quantità di carote e pomodori, l’organismo reagisce portando a un aumento corporeo di 500 grammi.

In sostanza, facendo un breve ma dettagliato ricapitolo, le regole da seguire nella dieta Lemme sono:

  • Niente sale;
  • Niente zucchero o dolcificanti;
  • Niente latte e derivati;
  • Niente pane;
  • No carne e pasta assieme;
  • Bere acqua naturale o gassata;
  • Spezie a piacere;
  • Condimenti a piacere;
  • Usare qualsiasi metodo di cottura;
  • Seguire sempre gli orari dei pasti sopra indicati;

 Pro e contro della dieta Lemme

Tra i pro principali c’è la perdita di peso in tempi brevi, poiché la dieta Lemme si concentra sull’eliminazione di carboidrati complessi e zuccheri e sull’assunzione di proteine e grassi. Questo approccio porta il corpo a bruciare più rapidamente i grassi accumulati, favorendo la perdita di peso.

La dieta Lemme non richiede il conteggio delle calorie, e questo rende più semplice l’approccio verso la dieta, riducendo lo stress associato alla restrizione calorica. Inoltre, è molto utile per regolarizzare i pasti durante la giornata, perché si basa su uno schema orario preciso, che stabilizza l’appetito.

Nel dettaglio:

  • Niente taratura dei cibi o conta delle calorie;
  • Carboidrati permessi, anche se solo a colazione;
  • Permessa qualsiasi tipologia di cottura, ad esempio il fritto;
  • Esclusione di verdura e frutta, che spesso tende a gionfiare;
  • Niente palestra o sport, che secondo il fondatore di questo regime alimentare bloccherebbe il dimagrimento.

Per quanto riguarda i contro, c’è da dire che il piano alimentare è particolarmente restrittivo, esclude la frutta, alcuni tipi di verdure e molti carboidrati, cosa che, a lungo termine, può portare a carenze nutrizionali importanti.

Inoltre, l’alto apporto di proteine e di grassi può affaticare reni e fegato, aggravando condizioni e patologie preesistenti. Pertanto, è importante chiedere consiglio al proprio medico curante prima di decidere di seguire questo regime alimentare.

Infine, c’è da dire che le teorie di Lemme non sono supportate da evidenze scientifiche riconosciute e sono state criticate da molti esperti di nutrizione e dietetica, che ne contestano l’efficacia e la sicurezza. Di conseguenza, la dieta può non essere adatta a tutti e deve essere valutata con attenzione.

Nel dettaglio:

  • Troppi carboidrati nel primo momento della giornata potrebbero appesantire comunque l’organismo;
  • Frutta e verdura lasciate in disparte possono causare carenze vitaminiche e minerali, oltre che scarsa flora batterica intestinale;
  • Togliere completamente il sale può portare debolezza, cali di pressione e capogiri;
  • Perdita di peso repentino può causare anche perdita di massa muscolare;
  • Squilibrio tra macronutriente porta spesso a sovraccarico di lavoro per reni e fegato;
  • Dieta non adatta a donne in gravidanza, durante l’allattamento o a chi soffre di pressione bassa.

Dieta Lemme menù settimanale – Esempio

Una volta spiegate le regole a grandi linee e il funzionamento della dieta Lemme, vediamo ora un menù tipico di questo regime alimentare, suddiviso per 3 pasti al giorno, in una settimana:

  • Primo e secondo giorno

    • Colazione: tacchino + caffè
    • Pranzo: filetto di manzo + caffè
    • Cena: pesce spada + caffè
  • Terzo e quarto giorno

    • Colazione: pasta olio e peperoncino + caffè
    • Pranzo: petto di pollo + caffè
    • Cena: sogliola + caffè
  • Quinto e sesto giorno

    • Colazione: carciofi + caffè
    • Pranzo: fiorentina + caffè
    • Cena: orata + caffè
  • Settimo e ottavo giorno

    • Colazione: pasta olio e peperoncino + caffè
    • Pranzo: petto di pollo + caffè
    • Cena: sogliola + caffè
Tutti i piatti possono essere insaporiti con limone, olio extravergine d’oliva, prezzemolo, aglio, cipolla, pepe, peperoncino, salvia, rosmarino, basilico, timo e altre erbe aromatiche. Per impanare carne e pesce, è possibile utilizzare la crusca come alternativa salutare.
È importante non usare il sale, nemmeno nell’acqua per la cottura della pasta. Come bevande, è consigliato scegliere acqua naturale o gassata, ed evitare assolutamente quelle che contengono zuccheri o dolcificanti aggiunti.
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