I crochi sono piante a bulbi che con la loro colorata fioritura annunciano l’arrivo della primavera, anche se non mancano quelli a fioritura “fuori stagione”, durante l’autunno. Esistono all’incirca 80 specie di crochi, 30 delle quali coltivate appositamente in serra, mentre la restante parte è presente soprattutto in natura allo stato selvatico.
I crochi appartengono alla famiglia delle iridacee e sono piante erbacee perenni, dal delicato fiore a forma di coppa che presenta dei lunghi stimmi all’interno della corolla. Il loro nome deriva dal greco kroke, che significa proprio filamento, in riferimento agli stimmi.
Risultano essere facili da coltivare e molto versatili agli adattamenti, a tal punto da poter essere coltivato sia in vaso su terrazzi o balconi oppure in terra, diffuso come pianta da giardino dove si inserisce bene per via delle sue dimensioni ridotte. Per la riproduzione, i loro bulbi si impiantano nei mesi tra settembre e dicembre per via della loro capacità di resistere al gelo, anche se non si consiglia di tardare troppo con l’impianto per permettere alla pianta di svilupparsi meglio e, nel risultato finale, permettervi di godere dei suoi vivaci colori già all’inizio della primavera.
Sommario:
Il significato dei crochi
I crochi sono simbolo di amore appassionato e sensualità, capace di risultare un fiore di straordinaria bellezza e quindi perfetto per essere regalato ad una donna o al proprio amore.
Come coltivare i crochi in giardino
Il terreno ideale per la coltivazione dei crochi è essenzialmente un terreno calcareo come l’argilla neutra, che ha un Ph tra 6 e 8. Ancora adatti sono suoli ricchi di ferro, sedimenti o terreni sabbiosi che siano ricchi di materiale organico.
Le loro foglie molto sottili sono perfette per essere piantate su un tappeto erboso per creare sopra il verde delle macchie di colore che abbelliscono ulteriormente la composizione naturale. Proprio in giardino è consigliabile un impianto molto in profondità, in quanto il fiore compare a volte prima delle foglie, e si sviluppa dal bulbo simile ad una piccola cipolla. Successivamente il bulbo andrà ad avvizzirsi per lasciare posto al bulbo successivo. L’impianto in profondità evita quindi ai nuovi bulbi di salire troppo in superficie e patire il gelo dell’inverno.
La pianta si sviluppa principalmente grazie all’umidità ambientale, rimanendo in riposo vegetativo durante i periodi di siccità e specialmente in estate, ma non appena cade un po’ di pioggia le radici cominceranno ad allargarsi nuovamente, seguite poi da fiori e foglie. Per questo motivo è consigliabile mettere i crochi a dimora in posti molto esposti alla luce, al vento ma specialmente alla pioggia. Posti in questo modo nel vostro giardino, le annaffiature saranno quasi inutili visto che la pianta si nutrirà principalmente delle piogge e nulla più.
Sia in giardino che in vaso sarebbe ideale, intorno ai mesi di febbraio e marzo, spargere del concime granulare a lenta cessione attorno alle piante, che si scioglierà da se con le piogge stesse. I crochi producono spesso delle piccole capsule contenenti dei semi di colore rosso, che possono essere seminati in autunno per avere nuove piante. Se progettiamo di allargare il nostro giardino, o renderlo ancora più colorato con questi nuovi fiori, sarebbe opportuno far nascere le giovani piante in un luogo protetto prima di metterle a dimora all’aperto.
Prima dei 2 anni di età comunque, le piante giovani fioriscono difficilmente, per questo motivo più che la semina si preferisce propagare i bulbi per divisione o per prelevazione dei bulbilli, dissotterrando verso la fine dell’estate i bulbi dell’anno precedente per cercare i nuovi bulbi che si attaccano all’originario.
La coltivazione in giardino è particolarmente sensibile alle malattie che possono prendere una pianta nei terreni umidi: una delle più frequenti consiste nell’attacco di qualche specie fungina. Per ovviare a questo problema, la pianta andrebbe trattata con agenti fungicidi, che terranno a bada la diffusione delle spore permettendo ai crochi di crescere in maniera sana.
Per quanto riguarda petali e foglie infine, essi possono essere attaccati dai parassiti o dagli insetti. Anche in questo caso, la soluzione è l’uso di un semplice agente antiparassitario, che va messo prima e durante la fioritura. Il fungicida invece, andrebbe applicato solo prima della fioritura ed in ogni caso mai alla schiusa dei boccioli.
Come coltivare i crochi in vaso
Per la coltivazione in vaso il problema principale dei bulbi è essenzialmente l’innaffiatura. Nel caso in cui non si possa mettere il proprio vaso in una zona che riceve l’acqua delle piogge, sarà vitale annaffiare manualmente i bulbi per mantenerli attivi. Le annaffiature devono essere fatte quando anche il clima all’aperto è umido, cioè in autunno ed in primavera. Il terreno deve essere sempre molto bagnato, e quando la pianta non è germogliata per inumidirlo è sufficiente un bicchiere d’acqua a settimana per ogni vaso. Una volta spuntate le prime macchiette, dovremo annaffiare leggermente di più, continuando per impedire che le foglie dissecchino soprattutto in estate o verso la fine della primavera.
Nei casi in cui il vaso non è esposto alle piogge, bisognerà prestare attenzione anche al concime granulare, perché sarà nostra cura controllare e favorire il suo scioglimento.
I crochi sono piante molto autoproduttive, tendono ad auto seminarsi e a produrre bulbilli da se, quindi anche ad allargarsi. Quando scegliamo di metterli in vaso, dovremmo prendere l’accortezza di dissotterrarli ogni 3 o 4 anni, per dividerli verso fine estate, quando sono in riposo vegetativo, e permettere ad ogni bulbo di godere del giusto spazio, magari impiantando i bulbi in eccesso in un altro vaso, oppure regalandoli come gesto sicuramente gradito. Dimenticare questa separazione dei bulbi sarà controproducente per la pianta che, allargandosi troppo, finirà per soffocarsi da se e smettere poi di fiorire.
Conoscete il crocus più famoso?
Pochi sanno che tra le varie specie di crochi, una di queste è molto utilizzata come spezia in cucina, coltivata in molte parti dell’Italia è Originaria dell’Asia Minore.
Stiamo parlando della spezia color oro, lo zafferano.
Anche lo zafferano, come tutte le varietà di crochi, segue il ciclo tipico della pianta, viene piantato a fine estate e durante tutto l’autunno e fiorisce rapidamente, entro il mese di ottobre, anche se in caso di piantagione tardiva si può attendere fino all’anno successivo. Il fogliame si sviluppa durante l’inverno e appassisce a maggio.
Lo zafferano si estrae rimuovendo gli stimmi rossi con una pinzetta, durante la schiusa dei fiori, meglio ancora se all’inizio di questa fase, e vengono successivamente lasciati ad asciugare per essere poi trasferiti in vasi ben chiusi e al riparo dalla luce.
Ora che sapete a quale famiglia appartiene questa spezia, potrete accompagnare la coltivazione in giardino o in vaso della pianta con altre piante aromatiche come timo, salvia, rosmarino e ciclamino, che condividono con i crochi il tipo di terreno e l’esposizione. Svelato il segreto dello zafferano, non resta che avere pazienza e amore da offrire a questa pianta.