Che cos’è una malattia parodontale: sintomi e cure
Quando si parla di salute orale, esistono diverse patologie di cui è bene conoscere le caratteristiche. In questo novero va inclusa la malattia parodontale. Se ti stai chiedendo cosa sia, come riconoscerla e come prevenirla, nelle prossime righe puoi trovare alcune preziose informazioni.
Sommario:
Malattia parodontale: di cosa si tratta?
Discutere di malattie parodontali significa chiamare in causa lo spazio tra il dente e la parte superiore della gengiva. In situazioni di normalità, lo spazio suddetto è pari a circa 3 mm.
Conosciuto come solco gengivale, nel momento in cui sopraggiunge la malattia parodontale aumenta. Il risultato è la formazione della cosiddetta tasca parodontale, dove si accumulano i residui di placca batterica.
Sintomi
Chiarito questo aspetto, non resta che entrare nel vivo dei sintomi della malattia parodontale. Tra i segnali che non devono essere assolutamente trascurati e che devono portare a rivolgersi a un professionista qualificato troviamo le gengive sanguinanti.
Proseguendo con l’elenco dei sintomi della malattia parodontale, un doveroso cenno deve essere dedicato alla mobilità dei denti, per non parlare della loro sensibilità. Entrando nel vivo delle peculiarità della gengivite, facciamo presente che, quando evolve, presenta come primo stadio la gengivite.
Nelle situazioni in cui il quadro clinico si aggrava, si può avere a che fare anche con una compromissione dell’integrità dell’osso. Quando si ha a che fare con le circostanze appena descritte, è molto più facile che i denti si infettino e che sia necessario estrarli.
Lo stadio successivo alla gengivite è la parodontite. Come precedentemente accennato, il principale segnale della loro insorgenza è la formazione delle tasche parodontali.
Cura
Come si curano le malattie parodontali? Rispondere a questa domanda significa, per forza di cose, rammentare l’obiettivo delle terapie, che si muovono con lo scopo di arrestare la progressione della patologia. Un aspetto da non dimenticare riguarda anche la prevenzione di eventuali casi di recidiva.
Quando si parla di approcci concreti, non ci si può non soffermare sulla detartrasi. Di cosa si tratta di preciso? Di una metodologia di igiene dei denti. Il professionista che la mette in atto utilizza mezzi meccanici con lo scopo di rimuovere la placca che si è depositata nelle tasche parodontali.
Un’altra metodica da conoscere è la levigatura radicolare, che viene utilizzata con lo scopo di rimuovere il tartaro sottogengivale. In questo caso, si parla di una metodologia che prevede un approccio a cielo chiuso. Ciò significa, in concreto, che il dentista non procede allo scollamento della gengiva.
Prevenzione
Per fortuna, oltre che di sintomi e di cure si può parlare anche di prevenzione delle malattie parodontali. Prima di tutto, è il caso di spazzolare i denti dopo ogni pasto, prendendosi il giusto tempo. Un consiglio che è opportuno seguire in questi frangenti prevede il fatto di utilizzare un dentifricio a base di fluoro.
I dentisti consigliano anche di ricorrere quotidianamente al filo interdentale e allo scovolino. Per essere precisi, è bene utilizzarli due volte al giorno, passandoli tra dente e dente.
Un doveroso cenno deve essere dedicato alla dieta. Sì, hai capito bene: anche il modo in cui si mangia aiuta a prevenire la parodontite. Tra i consigli specifici da considerare rientra il fatto di evitare carenze di vitamina D – nutriente che può essere trovato, giusto per citare qualche fonte, nei funghi, nella carne di fegato e in pesci come il tonno e lo sgombro – di calcio e di fosforo.
Facciamo presente che per prevenire la parodontite si può fare riferimento anche all’integrazione di acido folico o di vitamine del gruppo B. Ovviamente, se il medico lo ritiene opportuno, si può ricorrere anche agli integratori (attenzione, in questo caso è fondamentale evitare il fai da te).