La vitamina D è una vitamina estremamente importante, che ha poteri molto forti su diversi sistemi del corpo (1). Una carenza di vitamina D potrebbe portare a sintomi e conseguenze molto spiacevoli.
A differenza di altre vitamine, la vitamina D funziona di fatto come un ormone, ed ogni singola cellula nel corpo ha un recettore legato a questa.
Il corpo la produce quando la pelle è esposta al sole, ma può anche essere trovata in alcuni cibi come il pesce grasso ed i latticini fortificati, nonostante sia molto difficile assumerne le corrette quantità solo dall’alimentazione.
La dose giornaliera raccomandata di vitamina D è solitamente di 400-800 IU circa, ma molti esperti dicono che bisognerebbe assumerne di più. 1 IU di vitamina D è l’equivalente biologico di 0,025 microgrammi di colecalciferolo/ergocalciferolo.
La carenza di vitamina D è molto comune: si stima che oltre un miliardo di persone al mondo hanno livelli bassi di questa vitamina nel sangue (2).
In Italia si stima che circa l’80% della popolazione è carente di vitamina D (3).
Ecco alcuni comuni fattori di rischio per la carenza di vitamina D:
- Avere la pelle scura.
- Essere anziani.
- Essere sovrappeso o obesi.
- Non mangiare abbastanza pesce o latticini.
- Vivere lontano dall’equatore in luoghi in cui batte poco il sole.
- Utilizzare sempre la protezione solare quando si esce di casa.
- Passare troppo tempo in luoghi chiusi.
Le persone che vivono vicino all’equatore e sono spesso esposte al sole sono meno tendenti a soffrire di carenza di vitamina D, perché la loro pelle ne produce quantità sufficienti per soddisfare i bisogni del corpo.
La maggior parte delle persone non si rende conto di esserne carente, perché i sintomi sono solitamente impercettibili. Potreste quindi non accorgervene facilmente anche se, intanto, questi bassi livelli stanno influenzando negativamente la qualità della vostra vita.
Ecco qui 8 sintomi e conseguenze di una carenza di vitamina D.
Sommario:
1. Vi ammalate spesso
Uno dei ruoli più importanti di questa vitamina è quello di mantenere forte il sistema immunitario, così da poter combattere i virus ed i batteri che provocano le malattie.
Questa, infatti, interagisce direttamente con le cellule che si occupano di combattere le infezioni (4).
Se vi ammalate spesso, specialmente con raffreddore o influenza, i livelli bassi di vitamina D potrebbero essere un fattore determinante.
Diversi studi hanno mostrato un collegamento tra la carenza di vitamina D e le infezioni all’apparato respiratorio, come raffreddore, bronchite e pneumonia (5, 6).
Come dimostrato da altri studi, infatti, l’assunzione della dose giornaliera raccomandata di vitamina D potrebbe ridurre il rischio di infezioni al tratto respiratorio (7, 8, 9).
Uno studio si occupò di analizzare un gruppo di persone con broncopneumopatia cronica ostruttiva (COPD): si vide che solo in quelli che avevano carenze importanti di vitamina D si era verificato un beneficio, rilevante, dopo aver preso integratori con alte dosi di vitamina D per un anno (10).
RIASSUNTO: La vitamina D gioca un ruolo importante nella funzione immunitaria. Uno dei sintomi più comuni della sua carenza è un maggiore rischio di malattie o infezioni.
2. Affaticamento e stanchezza
La stanchezza può avere diverse cause e la carenza di vitamina D potrebbe essere una di queste.
Sfortunatamente, è una delle –potenziali- cause più sottovalutate.
Alcuni studi hanno mostrato che livelli molto bassi di vitamina D nel sangue possono provocare affaticamento, che ha un effetto molto negativo sulla qualità della vita (11, 12).
Prendendo in esame una donna, che accusava affaticamento cronico e mal di testa, si scoprì che questa aveva un livello di 5.9 ng/ml di vitamina D: un livello molto basso, se si considera che dai 20 ng/ml in giù si parla già di carenza. Quando la donna iniziò a prendere integratori i suoi livelli aumentarono fino a 39 ng/ml ed i suoi sintomi sparirono (12).
Tuttavia, anche livelli non troppo bassi potrebbero avere un impatto sui livelli di energia.
Un grande studio ha analizzato la relazione tra vitamina D e affaticamento nelle giovani donne. Lo studio scoprì che le donne con livelli sotto i 20 ng/ml (o 21-29 ng/ml) erano più propense ad accusare affaticamento, rispetto a quelle con livelli di 30 ng/ml (13).
Un altro studio osservazionale, fatto su alcune donne infermiere, ha scoperto un forte legame tra bassi livelli di vitamina D ed affaticamento; i ricercatori scoprirono infatti che l’89% delle infermiere aveva una carenza di questa vitamina (14).
RIASSUNTO: L’eccessivo affaticamento e stanchezza possono essere sintomi di una carenza di vitamina D. prendere degli integratori potrebbe aiutare a migliorare i livelli di energia.
3. Dolore alle ossa e alla schiena
La vitamina D è coinvolta nel mantenere le ossa in salute, attraverso una serie di meccanismi. Serve, ad esempio, ad aiutare il corpo ad assorbire il calcio.
Il dolore alle ossa ed alla schiena potrebbe essere un segno di livelli inadeguati di vitamina D nel sangue.
Diversi studi hanno scoperto una relazione tra la carenza di vitamina D ed il dolore cronico alla schiena (15, 16, 17).
Uno studio ha esaminato, in più di 9000 donne anziane, l’associazione tra i livelli di vitamina D ed il mal di schiena.
I ricercatori scoprirono che quelli con una carenza erano più propensi ad avere mal di schiena, a tal punto da rendere difficile lo svolgimento di alcune attività quotidiane (17).
Durante uno studio si vide che le persone con carenza di vitamina D erano due volte più propense a sviluppare dolore osseo nelle gambe, costole o articolazioni, rispetto a quelli con livelli nel sangue normali (18).
RIASSUNTO: Bassi livelli di vitamina D potrebbero essere causa – o fattore contribuente – di dolore muscolare e mal di schiena.
4. Depressione
Anche un umore depresso potrebbe essere segno di carenza di vitamina D.
Durante alcuni studi, i ricercatori hanno trovato una relazione tra la vitamina D e la depressione, specialmente negli adulti anziani (19, 20).
Durante uno studio osservazionale, il 65% dei partecipanti scoprì infatti una relazione tra la loro depressione e i bassi livelli di vitamina D nel sangue.
Di contro, la maggior parte degli studi clinici controllati, che hanno un peso scientifico più importante rispetto agli studi osservazionali, non ha mostrato correlazione tra i due (19).
Tuttavia, i ricercatori che analizzarono gli studi, notarono che il dosaggio di vitamina D negli studi controllati era spesso molto basso.
Inoltre, notarono che alcuni degli studi erano durati troppo poco per stabilire gli effetti che avevano avuto gli integratori.
Altri studi controllati, hanno dimostrato che dare la vitamina D alle persone che ne sono carenti aiuta a migliorare la depressione, inclusa quella stagionale, che si presenta durante i mesi più freddi (21, 22).
RIASSUNTO: La depressione è associata ad una carenza di vitamina D ed alcuni studi hanno mostrato che l’assunzione di integratori può aiutare a migliorare l’umore.
5. Ritardo nella cicatrizzazione delle ferite
Una lenta guarigione delle ferite, che sia dopo un intervento chirurgico o dopo una ferita, potrebbe essere il segno che i vostri livelli di vitamina D sono troppo bassi.
I risultati di alcuni test suggeriscono che la vitamina aumenterebbe la produzione di composti cruciali per la formazione di nuova pelle come parte del processo di cicatrizzazione (23).
Uno studio, effettuato su alcuni individui che avevano subito una chirurgia dentale, scoprì che alcuni aspetti della guarigione erano compromessi dai bassi livelli di vitamina D (24).
È stato anche suggerito che il ruolo della vitamina D nel controllare le infiammazioni e nel combattere le infezioni è importante per una corretta guarigione.
Un’analisi ha osservato alcuni pazienti con infezioni del piede diabetico: si scoprì che quelli con una importante carenza di vitamina D avevano maggiori probabilità di presentare alti livelli di “marcatori” infiammatori che possono compromettere la guarigione (25).
Sfortunatamente, ad ora, non ci sono molte ricerche valide riguardo gli effetti degli integratori di vitamina D sulla guarigione delle ferite in persone che ne hanno una carenza.
Tuttavia, uno studio ha scoperto che quando i pazienti con carenza di vitamina D, con ulcere alla gamba, vengono trattati con questa vitamina, la dimensione dell’ulcera si riduce del 28%, circa (26).
RIASSUNTO: Livelli inadeguati di vitamina D potrebbero portare ad una guarigione delle ferite molto lenta, siano esse ferite post-intervento chirurgico, infezioni o infortuni.
6. Perdita di tessuto osseo
La vitamina D gioca un ruolo cruciale nell’assorbimento del calcio e nel metabolismo delle ossa. Molte donne anziane a cui viene diagnosticata una perdita ossea credono di aver bisogno di più calcio, ma potrebbe anche trattarsi di una carenza di vitamina D.
Una bassa densità minerale ossea indica una perdita delle ossa di calcio ed altri minerali. Naturalmente ciò può aumentare il rischio di fratture negli anziani, specialmente nelle donne.
Durante un vasto studio osservazionale, effettuato su oltre 1000 donne di mezza età in menopausa o post-menopausa, i ricercatori scoprirono un importante collegamento tra bassi livelli di vitamina D e bassa densità minerale ossea (27).
Tuttavia, uno studio controllato ha scoperto che le donne che erano carenti di vitamina D non avevano mostrato miglioramenti nella densità minerale ossea dopo l’assunzione di alte dosi di integratori di vitamina D, anche se i livelli di questa vitamina, di fatto, aumentarono (28).
In ogni caso comunque, mantenere il corpo con i corretti livelli di vitamina D potrebbe essere un’ottima strategia per proteggere la struttura ossea e ridurre il rischio di fatture.
RIASSUNTO: Una diagnosi di bassa densità minerale ossea potrebbe essere segno di carenza di vitamina D. assumere le giuste quantità di questa vitamina è importante per preservare la struttura ossea durante l’invecchiamento.
7. Perdita di capelli
La caduta dei capelli viene spesso attribuita allo stress, che è sicuramente una causa molto comune, ma non l’unica. Quando, infatti, la perdita di capelli è massiccia, ciò potrebbe essere il risultato di una malattia o di una carenza nutrizionale.
La perdita di capelli nelle donne è stata associata a bassi livelli di vitamina D, anche se c’è molta poca ricerca al riguardo, ad ora (29).
L’alopecia areata è una malattia autoimmune, caratterizzata da una grave perdita di capelli e peli, sia dalla testa che da altre parti del corpo. È associata al rachitismo, che è una malattia che provoca fragilità ossea nei bambini, a causa di carenza di vitamina D (30).
I livelli bassi di vitamina D sono collegati all’alopecia areata, e potrebbero essere un fattore di rischio per lo sviluppo di questa malattia (31, 32, 33).
Uno studio, effettuato su persone con alopecia areata, ha mostrato che bassi livelli di questa vitamina nel sangue tendono ad essere associati con una grave perdita di capelli (33).
Durante un particolare studio, l’applicazione topica di una forma sintetica di vitamina D fu molto efficace nel trattare la perdita di capelli in un giovane ragazzo con un difetto nei recettori della vitamina D (34).
RIASSUNTO: La perdita di capelli potrebbe essere un segno di carenza di vitamina D nelle donne con perdita di capelli a chiazze o nella malattia autoimmune alopecia areata.
8. Dolore muscolare
Le cause del dolore muscolare sono spesso difficili da individuare. Ci sono alcune prove che mostrerebbero che la carenza di vitamina D potrebbe essere una potenziale causa di dolore muscolare, sia nei bambini che negli adulti (35, 36, 37).
Durante uno studio, si vide che il 71% delle persone con dolore cronico ne aveva una carenza (37).
Il recettore della vitamina D è presente nelle cellule nervose chiamate nocicettori, che si occupano di segnalare le sensazioni di dolore.
Uno studio sui ratti ha mostrato che una carenza provocava dolore e sensibilità, per via della stimolazione dei nocicettori nei muscoli (38).
Alcuni studi hanno inoltre scoperto che prendere alte dosi di integratori di vitamina D potrebbe ridurre vari tipi di dolore nelle persone che ne hanno una carenza (39, 40).
Uno studio, effettuato su 120 bambini con carenza di vitamina D e con dolori della crescita, ha scoperto che una singola dose di vitamina D riduceva i dolori del 57% circa (40).
RIASSUNTO: C’è una connessione tra i bassi livelli di vitamina D nel sangue ed il dolore cronico, questa connessione potrebbe essere dovuta all’interazione tra la vitamina e le cellule nervose che si occupano del dolore.
Correggere una carenza di vitamina D è molto semplice
La carenza di vitamina D è incredibilmente comune, e molte persone non ne sono al corrente. Questo perché i sintomi sono spesso impercettibili e non specifici, il che significa che è difficile capire se questi sono causati da una carenza di vitamina D o da qualcos’altro.
Se credete di soffrire di carenza di vitamina D allora è importante parlarne con un dottore e fare degli esami del sangue.
Per fortuna, la carenza di questa vitamina è – solitamente – semplice da correggere. Potreste semplicemente aumentare l’esposizione al sole (il sole è la principale fonte di vitamina D), mangiare più alimenti ricchi di vitamina D o assumere degli integratori. Se assumete integratori fate attenzione a non eccedere con la vitamina D, per non incorrere in spiacevoli sintomi ed effetti collaterali.
Correggerne la carenza è molto semplice e può avere grossi benefici sulla vostra salute.
Vi consigliamo di leggere anche: