Carciofi: proprietà e come coltivarli in casa. Semina, raccolta e usi in cucina.
Il carciofo è un ortaggio molto antico, che vede la sua maggiore produzione nell’area del Mediterraneo.
Si tratta di una pianta erbacea bienne, derivata da quella che è stata, nel tempo, la selezione orticola del cardo selvatico.
Il carciofo è un vegetale particolarmente indicato per la salute del nostro organismo, questo grazie alle sue benefiche proprietà che andremo oggi a vedere insieme.
Ma si può coltivare in casa? Come funzionano la semina e la raccolta? Come può essere utilizzato al meglio in cucina?
Oggi andremo a vedere tutto passo per passo.
Sommario:
Proprietà
Il carciofo è importante per il nostro organismo; questo perché contiene elevate quantità di:
- Fibre;
- Minerali (potassio, ferro, magnesio, calcio, fosforo, rame e zinco);
- Vitamine;
- Cinarina;
Il maggiore da tenere in considerazione è sicuramente il ferro, in quanto stimola la produzione di emoglobina e, va da se, il miglioramento del trasporto di ossigeno. La carenza di ferro porta anemia, stanchezza e un maggior rischio di infezioni.
Altro fondamentale è il rame, in vista dello sviluppo del sistema nervoso e cardiaco, mantenendo alto il livello dei globuli bianchi e quindi del sistema immunitario.
Per terminare con l’importante apporto di cinarina, sostanza che deriva dall’acido caffeico, e che contraddistingue il sapore amaro del carciofo stesso. Questa sostanza permette di abbassare i livelli di colesterolo cattivo e aiutare la diuresi e la secrezione biliare. Bisogna però tenere presente che il carciofo perde questa sostanza se cotto in maniera eccessiva, in quanto la cinarina è termolabile.
La coltivazione
Prima di parlare di coltivazione, si deve obbligatoriamente parlare delle tipologie di carciofi esistenti.
Queste vengono racchiuse in 2 grandi gruppi:
- Gruppo primaverile: più grandi e prelibati;
- Gruppo autunnale: dedicato soprattutto ai prodotti da surgelazione, semilavorati o inscatolati;
Inoltre possiamo distinguere anche i carciofi in base alla presenza o meno di spine e aculei: varietà spinose o varietà inermi.
La coltivazione nell’orto
Ci sono piccoli accorgimenti da tenere in considerazione per una coltivazione in orto:
- Esposizione calda;
- Ph del suolo che si aggiri attorno ai 6.5;
- Buone quantità di silicio e calcare nel terreno;
- Buona alimentazione costante del terreno con letame maturo (almeno 5 Kg per mq coltivato);
- Buone dosi di acqua continue, evitando però di creare zone paludose, che provocherebbero marciume radicale;
La coltivazione in vaso
La scelta del vaso è il primo importante passo: deve essere ampio in quanto il carciofo, per natura, ha bisogno di molto spazio.
Il terreno deve essere ricco di componenti organiche e di poca argilla, aggiungendo letame prima della coltivazione.
Per la semina si può optare per: semi, carducci o gemme di carciofo.
Bisognerà realizzare delle piccole buche e piantare i semi ad una profondità media, ricoprendo poi il tutto. Irrorare d’acqua il tutto almeno una volta al giorno, ed evitando le ore più calde.
La coltivazione in idroponica
In questo caso abbiamo a che fare con agricoltura diversificata: una coltivazione fuori suolo, solo tramite acqua arricchita di sostanze nutritive e adatte ad una crescita veloce della pianta. Questo per permetterne la coltivazione in luoghi ove non sarebbe possibile, sia per caratteristiche climatiche che del suolo stesso.
La concimazione
Concimare sempre verso settembre, oppure verso febbraio; o attraverso letame naturale, oppure composti minerali, come: azoto, potassio e fosforo.
La raccolta
Il periodo della raccolta può variare in base alla tipologia del carciofo stesso e alle sue dimensioni.
Generalmente un buon raccolto genera tra i 4 e i 15 capolini, ovvero i boccioli adatti al consumo che si raccolgono dai 5 ai 10 cm partendo dalla gemma.
Il periodo ideale va dall’autunno inoltrato ai primi caldi della primavera, mai nei mesi più caldi.
Gli usi in cucina
Vediamo ora qualche piccolo consiglio su come scegliere i carciofi e come utilizzarli al meglio in cucina.
La scelta dei carciofi deve ricadere sempre sulla compattezza e la pesantezza dello stesso, quindi punte chiuse e poca ‘barba’ all’interno. Le foglie esterne devono sempre assumere un bel colore verde scuro, senza macchie, al contrario delle interne che dovrebbero avere un colore verde chiaro ed essere più tenere. Il gambo deve risultare sodo al tatto, ma tenero.
Per il consumo: eliminare le foglie esterne più dure e tagliare la punta con le spine e pulire il gambo.
Ottime le foglie condite, a crudo, con gocce di limone, limone, sale e pepe. Senza dimenticare lo sposalizio perfetto con la mentuccia selvatica.
Ottima anche la tisana a base di foglie di carciofo: 200 ml di acqua per 30 gr di foglie di carciofo previa essiccazione. Questa è ideale per le proprietà depurative e diuretiche. Basta far bollire l’acqua, spegnere il fuoco e mettere le foglie a riposo nel liquido per almeno 5 minuti, in base all’intensità di sapore desiderata. Dolcificare poi a piacere. Ottima l’aggiunta di camomilla o semi di finocchio, al fine di potenziare le proprietà benefiche del carciofo stesso.
Senza dimenticare le ricette in cui i carciofo crea ottimi condimenti per pasta fresca o riso, oppure ottimi contorni per spezzatini o carne in umido.