Non ci si dimentica di aspettare un figlio, anche se nelle prime settimane di gravidanza comunque si fa ancora fatica a crederci! Tuttavia i vari impegni, l’essere un po’ sbadate o avere qualche problema a cui dover pensare, può portarci a non ricordare in quale settimana della gravidanza ci troviamo con esattezza. Anche perché non sono proprio precisissime e quindi i calcoli possono essere difficili da tenere. In questo articolo vi spiego quanto dura la gravidanza, come fare il calcolo delle settimane di gravidanza, ma anche come stabilire la data presunta del parto, grazie ad alcuni preziosi strumenti.
Sommario:
Come calcolare le settimane di gravidanza
Esistono vari strumenti per calcolare le settimane di gravidanza. Il primissimo calcolo, quello che poi serve a stabilire la data presunta del parto, viene fatto dalla ginecologa quando la donna scopre di essere incinta.
Viene calcolato come primo giorno di gravidanza il primo dell’ultima mestruazione. E’ un calcolo già in partenza non preciso perché il concepimento è avvenuto durante il periodo fertile, quindi più o meno 14 giorni dopo le mestruazioni. Non essendo possibile però calcolare esattamente quando ogni donna ha il periodo dell’ovulazione, ecco che viene usato come metodo di calcolo il seguente. Il primo giorno dell’ultima mestruazione viene indicativamente considerato quello in cui ha inizio la gravidanza. Da qui si calcolano 40 settimane, la durata della gestazione, cioè 280 giorni. Questo conteggio viene chiamato anche età gestazionale.
40 settimane dopo, ecco che viene stabilita la data presunta del parto. Contando l’imprecisione iniziale e la possibilità che un bambino nasca comunque un pochino prima o un pochino dopo, si considera che il parto possa esserci indicativamente tra la 37esima e la 42esima settimana.
Il regolo ostetrico
Magari lo avete visto usare già dalla vostra ginecologa quando siete andate alla prima visita. Si, sicuramente lo ha usato ma non sapevate come si chiamava o magari lo conoscete solo come rotella, termine amichevole per chiamare appunto il regolo ostetrico. Ginecologhe, ostetriche e personale sanitario in genere lo utilizza per calcolare la data presunta del parto ma anche per vedere a quante settimane siete della gravidanza. In questo modo possono prenotare in modo preciso i vari esami del sangue, delle urine, le ecografie e tutti gli altri esami richiesti alla donna incinta.
Il regolo ostetrico probabilmente lo avete anche voi, nella cartellina con tutti i documenti che state collezionando da quando siete incinte e che il medico vi sta dando. E’ abitudine di molti regalarlo proprio per aiutare la mamma a tenere il conto. Pensate che li regalano anche nei negozi premaman!
Sono piccole stampe, quindi non pensate che siano infallibili. Comunque apparte 1 o 2 giorni di errore, vi possono dire appunto in che settimana siete.
Il regolo ostetrico è composto da due dischi sovrapposti. Uno più grande sotto e uno più piccolo sopra. Possono essere in cartone o in plastica. Su quello più grande ci sono segnati i giorni dell’anno, suddivisi per mese. Quello più piccolo invece, riporta le settimane di gravidanza.
Alcuni modelli sono un po’ più carini perché nel cerchio più piccole sono riportate anche note interessanti, come per esempio quando si iniziano a percepire i primi movimenti del feto, quando vi è maggior rischio di aborto, quali sono gli esami previsti… Dovete tener fermo il disco più grande e farci ruotare sopra quello più piccolo, posizionato internamente. Portate la prima freccia con scritto “data dell’ultima mestruazione” sul giorno in cui ha avuto inizio l’ultima mestruazione.
Se non vi ricordate a che settimana di gravidanza siete, potete usare il regolo per fare il calcolo, partendo dall’ultima mestruazione. Una volta posizionato bene, avrete una visione chiara delle settimane di gravidanza.
Altri strumenti a disposizione
Ritengo che il regolo ostetrico sia sempre un ottimo strumento. La tecnologia però può darci una mano e offrirci qualcosa di un po’ più avanzato. Sono tante le applicazioni infatti che ci permettono di calcolare la settimana di gravidanza e non solo, danno tantissime informazioni utili sia sulla salute della mamma, sia sullo sviluppo del feto! Imamma è l’app più scaricata ed è completamente gratuita. C’è poi l’app Gravidanza Mia, sprout e La Mia Gravidanza. Ovviamente ne potete trovate tante altre se vi mettete a guardare sul PlayStore e lo store di Apple.
La tabella delle settimane di gravidanza
- Primo mese: si calcola dal primo giorno delle ultime mestruazioni e si conclude quattro settimane e 3 giorni dopo. Spesso in questo periodo la donna non sa ancora di essere incinta!
- Secondo mese: si calcola dalla fine del primo mese, quindi quattro settimane e quattro giorni, fino all’ottava settimana più cinque giorni. Iniziano a fare la comparsa i primi sintomi, come le nausee mattutine e delle volte anche i mal di testa. Si iniziano ad odiare cibi e odori che prima amavamo e viceversa.
- Terzo mese: il terzo mese si calcola dalla fine del secondo mese, quindi da otto settimane più sei giorni fino a tredici settimane più un giorno. Con questo mese si conclude il rischio maggiore di aborto, ci sono ancora i classici sintomi della gravidanza e si vedono già le prime forme materne.
- Quarto mese: il quarto mese si calcola dalla fine del terzo mese, quindi da tredici settimane e due giorni, gino alla diciassettesima settimana più quattro giorni. Il rischio di aborto è diminuito, si va incontro a sintomi sempre più accentuati, come ritenzione idrica, mal di gambe e qualche fitta.
- Quinto mese: il quinto mese si calcola dalla fine del quarto mese, quindi da diciassette settimane e cinque giorni, fino alla ventunesima settimana più sei giorni.
- Sesto mese: il sesto mese si calcola dalla fine del quinto mese, quindi da ventidue settimane e zero giorni, fino alla ventiseiesima settimana più due giorni.
- Settimo mese: il settimo mese si calcola dalla fine del sesto mese, quindi da ventisei settimane e tre giorni, fino alla trentesima settimana più quattro giorni.
- Ottavo mese: l’ottavo mese si calcola dalla fine del settimo mese, quindi da trenta settimane e cinque giorni, fino alla trentacinquesima settimana più zero giorni.
- Nono mese: il nono mese si calcola dalla fine dell’ottavo mese, quindi da trentacinque settimane e un giorno, fino alla quarantesima settimana più zero giorni.