giovedì, Novembre 21 2024

Chi soffre di acufene, sa quanto possa essere debilitante e quanto sia lungo l’iter per individuare la causa del problema, poiché spesso non vi sono cause nettamente definite per cui è difficile curare e controllare l’acufene.

L’acufene è un disturbo per cui si percepisce un fischio continuo, o un altro rumore, in un orecchio o in entrambe, senza stimoli fisici esterni.

C’è da dire che il fenomeno dell’acufene non è uguale in tutti i soggetti che ne sono affetti: alcuni percepiscono un fischio, un ronzio, altri un tintinnio, altri un rumore diverso; in alcuni casi si percepisce un rumore flebile che si avverte solo se ci si concentra, mentre in altri casi il rumore non è continuo ma si presenta solo a momenti. Ci sono casi in cui poi si ha un acufene pulsante, ovvero si avverte un rumore che a tempo con il battito cardiaco ma in questo caso il suono è oggettivo e può esser udito anche da altri con gli appositi mezzi.

Dunque l’acufene può essere:

  • soggettivo (avvertito solo dal soggetto);
  • oggettivo (può esser sentito anche da altri).

Fattori che incidono sulla comparsa dell’acufene:

  • età;
  • lavoro pregresso;
  • ereditarietà;
  • disturbi dell’udito;
  • gravidanza.

La variabile dell’età è in realtà molto labile, in quanto solitamente si registrano i casi più frequenti di acufene negli anziani, mentre nel caso in cui il disturbo si presenti nei bambini in tal caso potrebbe trattarsi di un problema d’udito infantile.

Acufene: le cause

Nel caso dell’acufene le cause possono essere varie e talvolta difficili da individuare, riscontrabili attraverso degli esami.

Nel caso dell’acufene pulsante le cause possono essere:

  • ipertensione
  • soffio al cuore
  • patologia delle trombe di Eustacchio
  • tumore
  • anomalie arteriose (la causa è riscontrabile effettuando una risonanza magnetica)

In linea di massima le cause che possono scatenare un acufene, possono essere:

  • la pressione del sangue molto alta che può causare il rumore o amplificarlo;
  • le arterie compresse che provocano il rumore a causa della difficoltà del sangue a defluire;
  • l’artrosi cervicale che può causare l’insorgere di spine ossee che possono comprimere le arterie;
  • l’infiammazione della tromba di Eustacchio;
  • gli spasmi muscolari dell’orecchio;
  • il soffio venoso;
  • la sinusite per cui si può verificare un deposito di muco all’interno dell’orecchio;
  • il cerume in eccesso, può causare acufeni;
  • i farmaci, un uso prolungato di determinati farmaci può causare acufeni;
  • lesioni al collo e traumi alla testa;
  • le malattie patologiche: sindrome di meniere, otosclerosi, fibromialgia, problemi alla tiroide, problemi cardiaci etc…
  • le infezioni dell’orecchio;
  • la labirintite;
  • gli stati depressivi.

Si deve mettere in conto che in alcuni casi la comparsa del problema acufene, può anche esser dovuta ad un pregresso lavoro rumoroso.

Acufene: i sintomi

Il sintomo in sostanza è la percezione di un suono che può essere percepito solo dal soggetto o anche all’esterno e dunque esser oggettivo.

Si può trattare di un fischio, di un ronzio, del rumore di uno schiocco, scoppio o esplosione, soffi, pulsazioni o crepitii, la cui intensità è variabile a seconda della percezione del soggetto. Il suono può esser inoltre intermittente o continuativo.

In alcuni casi più critici, comporta anche vertigini ed emicrania o depressione in quanto disturba il sonno, la concentrazione e le abituali attività.

Acufene: terapie e rimedi naturali

Come precisato l’acufene è un problema soventemente difficile da trattare, ma che comunque in alcuni casi si può alleviare.

Esistono delle terapie naturali contro l’acufene che si possono seguire, ad esempio i mascheratori ed i generatori di rumore, si tratta di strumenti posti all’interno dell’orecchio che coprono il rumore o comunque aiutano il soggetto a percepirlo come un rumore di fondo e pertanto a non prestargli attenzione ed ad abituarsi ad esso. Nel caso del mascheramento è anche frequente che l’acufene prima o poi svanisca.

Anche il cibo può esser un alleato contro gli acufeni, difatti una dieta equilibrata può esser d’aiuto. In questo caso si consigliano cibi ricchi di melatonina, pomodori, pesce, legumi, ostriche, cioccolato fondente, frutta secca e olio evo. Sconsigliati alcolici e caffeina.

Fra i rimedi fitoterapici contro l’acufene abbiamo:

  • la cimifuga, che può dar sollievo al disturbo in quanto funge da rilassante sul sistema nervoso;
  • il Gingko Biloba, che migliora l’afflusso del sangue e dunque la circolazione;
  • il marrubbio nero che ha un effetto sedativo;
  • il Bayberry ovvero un’erba che ha dimostrato di avere principi utili per sconfiggere gli acufeni;
  • L’echinacea sembra aver effetti positivi sul problema.

Se hai già provato alcuni di questi rimedi, ma non hanno avuto effetto puoi provocare anche con i fiori di Bach, vengono solitamente prescritti: Cherry-plum, Rock Water e White Chestnut. Vanno naturalmente assunti sotto il controllo del medico, nella posologia prescritta.

Altre terapie alternative:

  • digitopressione;
  • agopuntura;
  • aromaterapia (olio essenziale di limone e olio essenziale di rosmarino).

C’è da dire inoltre che la pulizia dell’orecchio e dei condotti nasali è molto importante, e pertanto i disturbi legati all’apparato uditivo e respiratorio vanno monitorati e tenuti sotto controllo.

Acufeni: cosa fare e cosa non fare per alleviarli

  • in primis evitare di agitarsi e di “non pensare” al rumore perché lo si sente ancora di più;
  • evitare di esporsi a rumori forti;
  • cercare di coprire il rumore con suoni tranquilli a basso volume, rumori naturali per lo più;
  • cercare di seguire corsi di rilassamento per attenuare lo stress;
  • sollevare il materasso dalla parte della testa, questo può aiutare a ridurre i ronzii;
  • i tappi per l’orecchio molto spesso aggravano il problema, non garantiscono sollievo a tutti;
  • evitare di bere e di fumare;
  • non assumere farmaci, specie depressivi, senza prescrizione medica;
  • evitare gli ambienti eccessivamente affollati;
  • non assumere latte o derivati quando si assumono tetracicline poiché ne inibiscono l’effetto.
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