Quando l’apparato muscolo-scheletrico – la struttura che dà erezione, postura e mobilità al nostro corpo – è in sofferenza o ci pone dei problemi, è il momento di rivolgersi ad un medico specializzato in fisiatria.
Il fisiatra può occuparsi di mal di schiena, cervicale oppure ernia del disco ma non solo. Vediamo allora insieme quali sono le competenze di questo specialista, quando è opportuno rivolgersi a lui e come vengono svolte delle visite.
Sommario:
Chi è il medico fisiatra?
Innanzitutto il fisiatra è un medico specializzato in fisiatria. Nella pratica questo specialista si occupa della diagnosi e del trattamento di tutti gli infortuni e le patologie che potrebbero coinvolgere il nostro apparato locomotore e i nostri nervi periferici.
Attenzione però, perché il fisiatra ha un approccio e un trattamento di tipo conservativo. La fisiatria viene definita anche medicina fisica e riabilitativa.
Ci sono tuttavia degli interventi che il fisiatra può svolgere in prima persona. Interventi che non richiedono una sala operatoria. Si tratta di iniezioni di corticosteroidi, antinfiammatori steroidei che agiscono positivamente sulle infiammazioni in corso.
Come seconda modalità di intervento da parte del fisiatra si può indicare l’ablazione a radiofrequenza, un tipo di intervento non chirurgico che viene svolto per l’alleviamento del dolore cronico che può interessare i nervi periferici o il sistema nervoso centrale.
Qual è il compito del fisiatra?
Cerchiamo ora di capire in termini più diretti cosa fa il medico fisiatra. Di base un medico fisiatra si occupa di riabilitazione e aiuta il paziente a recuperare, in parte o del tutto, le specifiche funzionalità dell’apparato locomotore, oppure dei nervi periferici, attraverso una serie di attività.
Attività che possono essere la ginnastica posturale o la fisioterapia. Il fisiatra può anche prescrivere l’adozione di tutori. L’obiettivo è far sì che il paziente recuperi quanto più possibile una vita normale. Per fare questo il fisiatra non agisce sulle cause; il suo lavoro si specifica invece sulle conseguenze o sugli effetti di una specifica patologia, o di un trauma, per un miglioramento complessivo delle condizioni motorie del paziente.
Spesso il fisiatra lavora coadiuvato da altre figure. Tra queste possiamo indicare il fisioterapista, che ha la responsabilità e l’obiettivo di far svolgere praticamente al paziente gli esercizi che permetteranno un recupero della motilità; oppure il neurologo, che viene interpellato quando ci sono problematiche relative ai nervi periferici.
Perché andare da un fisiatra?
Indipendentemente dalle specifiche patologie che possono affliggere l’apparato muscolo-scheletrico o i nervi periferici, è necessario rivolgersi al medico fisiatra tutte le volte in cui abbiamo problematiche di tipo muscolare, ortopedico oppure neurologico.
Possono manifestarsi dolori alle articolazioni, per fare un esempio, oppure lussazioni o ancora distorsioni. Altre condizioni di competenza del fisiatra possono essere degli strappi muscolari oppure delle tendiniti, dolori alla schiena nella zona cervicale oppure nella zona lombare.
Le patologie che richiedono la consulenza e le competenze di un fisiatra possono comunque essere di natura più complessa e severa. Spesso il fisiatra si occupa di un paziente in seguito al verificarsi di infortuni o dopo che il paziente sia stato sottoposto ad un intervento chirurgico. Eventi come l’ictus o patologie quali la sclerosi multipla.
Come si svolge la prima visita dal fisiatra?
Nel contesto della prima visita dal fisiatra sono poste diverse domande così da inquadrare i sintomi del paziente. Quindi viene svolta una anamnesi, durante la quale il fisiatra chiede al paziente diverse informazioni utili a ottenere una storia clinica del paziente.
Informazioni relative alle patologie avute negli anni passati, possibili patologie di cui hanno sofferto i familiari, l’eventuale attività fisica. L’obiettivo a questa altezza della prima visita è comprendere le eventuali cause dei sintomi riferiti dal paziente.
Arriva quindi il terzo momento che viene definito esame obiettivo, oppure esame fisico. Attraverso l’esame obiettivo il fisiatra pone sotto meticoloso scrutinio il corpo del paziente, con il fine di trovare sintomi e segni che siano riconducibili a condizioni anormali del corpo.
Durante l’esame obiettivo il fisiatra può anche svolgere delle specifiche manovre per approfondire questioni legate ai sintomi. Possono essere test motori, una ispezione, la palpazione.
Qual è la differenza tra fisiatra e ortopedico?
Nella opinione comune le due figure, il fisiatra e l’ortopedico, a volte vengono sovrapposte, ma la realtà è ben diversa. Il fisiatra si occupa della riabilitazione con una modalità conservativa, abbiamo visto, mentre l’ortopedico è a tutti gli effetti il chirurgo dell’apparato muscolo-scheletrico.
Più direttamente, l’ortopedico opera e aiuta il paziente attraverso l’uso del bisturi, fatto che può essere necessario quando per esempio si verifica una frattura, o quando deve essere impiantata una protesi ad un’articolazione, o quando è necessario ricostruire un legamento rotto.
Tutori e ginnastica posturale
In conclusione vogliamo indicare le due possibilità di intervento che un medico fisiatra si ritrova a svolgere con una certa frequenza. Nel primo caso abbiamo a che fare con i tutori, nel secondo caso abbiamo a che vedere con la ginnastica posturale.
I tutori non sono altro che presìdi medici che hanno come obiettivo l’alleviare i sintomi di un disturbo a carico del nostro apparato locomotore, così da essere di aiuto nella riabilitazione fisica del paziente. Il fisiatra ricorre ai tutori quando il paziente lamenta dolori articolari, ai legamenti oppure ai tendini.
Con la ginnastica posturale il fisiatra si prefigge come scopo la correzione delle nostre abitudini sbagliate nella postura che abbiamo tutti i giorni. La ginnastica posturale non viene ancora vista con l’attenzione che merita. I fisiatri, invece, vedono nella ginnastica posturale un momento imprescindibile per trattare le patologie di muscoli, tendini, articolazioni e legamenti.