I gerani sono forse le piante più diffuse sia in tutta Italia che in altre parti del mondo, utilizzate universalmente come abbellimenti per decorare finestre e balconi con i loro fiori colorati e il profumo delle loro foglie.
Anche chi è alle prime armi col giardinaggio può ottenere delle grandi soddisfazioni dalla loro coltivazione, per via soprattutto delle poche cure che periodicamente necessitano ed alla loro continua produzione floreale durante le stagioni.
I gerani appartengono alla famiglia delle geraniacee ed esistono vari generi diversi: in tutto oggi ne sono stati classificati 11 generi. Generi e specie non sono la stessa cosa, infatti il secondo è un sottogruppo del primo: in totale, nel mondo, esistono più di 200 specie diverse.
Tra i generi più conosciuti troviamo il geranium, l’erodium e il genere pelargonium (dal greco pelargos, cioè cicogna, nome derivato dai suoi semi che hanno la testa appunto, simile a quella di questo animale).
Il pelargonium è il tipo di geranio più diffuso nelle case degli italiani.
Sommario:
Il significato dei gerani
La simbologia del geranio varia a seconda della varietà e del fiore: il geranio rosso è simbolo di consolazione e conforto, mentre il geranio rosso scuro rappresenta la malinconia. Altri colori sono collegati ad altri significati, come il geranio rosa che simboleggia la nascita di un nuovo affetto, il geranio a cinque macchie che si ricollega al sentimento di umiliazione, il geranio edera che simboleggia la vera amicizia e i gerani rampicanti che sono simbolo di fedeltà e stabilità.
Tipi di gerani
Differenti tipi di geranio sono più adatti al clima italiano, abbastanza diverso tra nord e sud e tra zone di montagna e pianura: mentre il genere geranium infatti è adatto al clima alpino, e in estate fiorisce copiosamente in zone di montagna dove gode dell’abbondante umidità atmosferica ma si rende necessaria la coltivazione in vaso, affinché si possa mettere la pianta al riparo contro il freddo invernale, il genere pelargonium invece è più indicato nel clima mediterraneo e persino nel clima più torrido e secco del profondo sud, dove resiste perfettamente sia alla temperatura invernale (tanto da poterli tenere fuori tutto l’anno) sia al caldo estivo, e proprio per questo motivo in queste zone è preferibile la coltivazione diretta in giardino.
La regola generale per la coltivazione vuole che le piante preferiscano esposizioni soleggiate, anche se gradiscono piacevolmente la mezz’ombra quando il clima è troppo torrido, con innaffiature frequenti a seconda del tipo di clima ma mai troppo abbondanti. Le temperature che vanno tra i 15 e i 25 gradi sono quelle che contraddistinguono l’habitat ideale della pianta, a seconda dei generi.
I gerani sono molto utilizzati accompagnate da altre piante aromatiche per tenere lontane le zanzare negli spazi aperti e in aromaterapia per poterne ricavare degli oli essenziali.
Come coltivare i gerani in vaso
I vasi in terracotta sono preferibili ai vasi in plastica, perché permettono al substrato di respirare meglio.
Per quanto riguarda il terreno ideale per la coltivazione in vaso dei gerani è un miscuglio di torba e terra argillosa, ma bisognerebbe avere l’accortezza di prepararlo da sé piuttosto che acquistare la terra già pronta in quanto, solitamente, essa contiene troppa torba e con l’andare del tempo tende a compattarsi e diventare troppo impermeabile per permettere alle innaffiature di alimentare la pianta.
La soluzione ideale è quindi usare un terriccio fatto di argille rese più asciutte e drenate con la pietra pomice, la perlite o l’argilla espansa.
E’ preferibile non utilizzare vasi molto grandi, in modo da evitare che le radici si allarghino troppo: questo evento potrebbe incidere sulla salute delle foglie, in quanto il loro numero resterà quasi uguale mentre le radici si estenderanno troppo diminuendo il nutrimento che arriverà sopra per concentrarsi sotto. I vasi ideali sono quelli che hanno un diametro di 20 centimetri, e che comunque non superino mai i 28 o i 30 cm. Qualora invece si volesse mettere i gerani non in vaso ma nelle balconiere che si appendono sulle ringhiere dei balconi, si consiglia di non accostarli troppo tra loro, mantenendo una distanza l’uno dall’altro di circa 15 o 20 cm.
Se appena acquistati risulteranno piante molto piccole, ma con l’andare del tempo tenderanno ad allargarsi.
Per quanto riguarda l’innaffiatura bisogna, come già specificato, stare attenti a non esagerare: come segnale guida è conveniente verificare se il loro substrato sia o meno completamente asciutto, inserendo un dito nel terreno per almeno 3 cm. L’effetto di un’esagerata innaffiatura sarà il marciume delle radici: allo stesso modo, bisognerebbe avere cura di non bagnare le foglie, soggette anch’esse a marcire o a contrarre malattie crittogamiche.
Per l’esposizione al sole, se in località montane le piante possono stare sotto i raggi diretti per tutto il giorno. In luoghi torridi invece, è bene che le piante prendano sole diretto solamente al mattino.
Come coltivare i gerani in giardino
Come già detto, la coltivazione in giardino è consigliata soltanto nelle zone del sud Italia, dove le temperature sono abbastanza miti anche in inverno, consentendo al geranio di sopravvivere all’esterno anche durante questa stagione.
In questo l’esposizione deve essere particolarmente curata in modo che, quando arriverà la stagione torrida, i gerani possano prendere sole diretto soprattutto al mattino, evitando però quello centrale del pomeriggio.
Nel caso in cui si voglia comunque provare a coltivare i gerani nel proprio giardino, malgrado ciò sia sconsigliabile per il clima, alcuni strumenti da giardinaggio aiutano in qualche modo a limitare i danni che il freddo potrebbe fare: stiamo parlando del tessuto non tessuto, un materiale utilizzato anche in edilizia e che proteggerà la pianta dal freddo e dalla pioggia, favorendo inoltre la traspirazione. Un altro consiglio è quello di pacciamare con la paglia le radici, e in ogni caso di scegliere una posizione quanto più riparata possibile dalle raffiche di vento.
La coltivazione in giardino è vantaggiosa per supportare la quantità di nutrimento necessario alle piante e a favorire una migliore crescita per più abbondanti fioriture.
Per quanto riguarda la concimazione, l’ideale sarebbe utilizzare concimi a lenta cessione che andranno somministrati ad intervalli di due o tre mesi: alcuni coltivatori consigliano l’utilizzo di un concime che possegga un elevato tenore di potassio, consigliando il concime ideato per i pomodori.
In alternativa, il concime può essere ben diluito ad ogni irrigazione: in questo caso bisogna usare un concime liquido per piante fiorite o un idrosolubile, a dosi inferiori rispetto a quelle indicate nella confezione. Questo metodo permette una continua stimolazione della pianta, evitando gli sbalzi di nutrimento. Quale dei due metodi si utilizzi, comunque, è consigliabile smettere di aggiungere concime durante i periodi più caldi, in modo da consentire ai gerani di risparmiare le forze.
La potatura
Per quanto riguarda la potatura, solo alcuni generi vanno potati con più cura, per le altre tipologie è sufficiente eliminare solo le foglie secche e i fiori appassiti e, in primavera, dare loro una forma senza esagerare con i tagli che altrimenti influiranno a discapito della fioritura. Il consiglio di sempre è quello di affidarsi al proprio vivaista di fiducia, che saprà certamente dirvi quale genere state acquistando e quindi quali saranno le cure che dovrete dare alla pianta.
Malattie e parassiti
La malattia che colpisce il geranio con più frequenza è sicuramente la ruggine. Questa si manifesta a ridosso delle foglie formando mucchi circolari polverosi di color bruno-arancioni oppure di color giallo che, a dir il vero questi sono depositi di spore.
Questi mucchi compromettono la fotosintesi clorofilliana facendo ingiallire le foglie facendole seccare lasciando gli steli completamente spogli. Abbiamo altre malattie come la batteriosi e la Xanthomonas campestris pelargoni.