La santoreggia è una pianta aromatica molto utilizzata in cucina e in erboristeria per la preparazione di alcuni rimedi naturali, tra cui le tisane.
Furono i greci fra i primi a scoprirne le proprietà terapeutiche, si riteneva fosse afrodisiaca ed erano soliti usarle nelle feste dedicate a Dioniso.
Proprio per questo motivo, nel Medioevo, la Chiesa ne vietò la coltivazione; successivamente furono diversi i medici a consigliarla per la cura di diverse patologie tra cui: affezioni intestinali, ulcere della bocca, paralisi e dissenteria.
Chiamata anche “salsa dei poveri” attorno al 1400, successivamente ha acquisito prestigio entrando a far parte delle erbe provenzali, del khmeli-smeli georgiano ed in tante altre miscele d’erbe.
All’inizio fu utilizzata soprattutto come infuso o come aromatizzante nel vino e nell’aceto; in seguito, è divenuta nota in cucina e denominata “Erba pepe o erba acciuga”.
Sommario:
Santoreggia: caratteristiche botaniche e curiosità
La Satureja hortensis L. o santoreggia domestica, fa parte della famiglia Lamiaceae ed è nota anche come “erba acciughina”, “erba pepe”, “erba cerea” o “Santoreggia estiva”.
Si tratta di una pianta erbacea che cresce spontanea nel mediterraneo, è annuale, può raggiungere i 30 cm di altezza ed ha foglie lanceolate, i fiori sono coloro bianco rosato e sbocciano in primavera inoltrata fino all’inizio dell’autunno.
Si semina in primavera e d’inverno va messa a dimora. I semi non vanno posti in profondità e germogliano dopo circa due settimane; la distanza tra una piantina e l’altra deve essere a 15 cm e, quando il fogliame è in eccesso e troppo fitto, bisogna tagliarlo.
La santoreggia ha bisogno di terreno asciutto e molto sole per crescere e svilupparsi, inoltre, attira le farfalle.
Un altro nome con cui è nota questa pianta è erba dei fagioli, perché spesso cresce vicino alle piante di questi legumi e viene usata anche per condirli, in quanto previene la formazione di gas intestinali.
Le foglie vanno raccolte prima della fioritura e vanno essiccate, il loro aroma è selvatico ma delicato, mentre il gusto è forte e pungente.
Santoreggia proprietà e benefici
La santoreggia è una pianta officinale ed è conosciuta per le sue tante proprietà terapeutiche e benefiche per la nostra salute. È ricca di oli essenziali e composti bioattivi che offrono tantissimi effetti positivi sul nostro organismo, nello specifico:
- oli essenziali (eugenolo, carvacrolo, timolo);
- sali minerali (calcio, sodio, fosforo, potassio, ferro, zinco, rame, manganese, magnesio e selenio);
- terpeni (borneolo, nerolo, geraniolo);
- limonene, cimene, canfene e mircene;
- vitamine (C, B1, B2, B3, B6 e A).
Ma vediamo nel dettaglio quali sono le proprietà benefiche della santoreggia:
- digestiva, indicata per chi ha problemi di dispepsia e quindi digerisce lentamente e con difficoltà;
- carminativa, molto utile contro la pancia gonfia in quanto aiuta ad espellere i gas che si accumulano nello stomaco e nell’intestino;
- cardiotonico, ovvero aiuta contro l’affaticamento cardiaco;
- stimolante, non a caso è famosa per essere afrodisiaca;
- antisettica, adatta a combattere le affezioni del cavo orale;
- espettorante, indicata in caso di tosse grassa e bronchi ostruiti dal catarro;
- antispasmodica, utile contro gli spasmi dolorosi dell’addome;
- antivirale ed antibatterica, consigliata in caso di mali stagionali quali raffreddore ed influenza (si usa l’olio essenziale in genere);
- depurativa, in particolare alleata dei reni;
- antinfiammatoria, utile contro le flogosi dell’apparato respiratorio e dell’apparato urinario;
- anticolesterolemico, aiuta a regolare i livelli di colesterolo nel sangue;
- vermifuga;
- antiossidante, protegge l’organismo dai danni dei radicali liberi;
- antidiarroico;
- defaticante.
Inoltre, viene anche usata sovente contro le punture d’insetti per alleviarne il fastidio e il bruciore.
Gli utilizzi della santoreggia
La santoreggia viene impiegata in cucina e nella preparazione di rimedi naturali. Può esser utilizzata cruda contro:
- stanchezza;
- problemi digestivi;
- bronchite.
La si può aggiungere ad un pediluvio o ad un bagno caldo rilassante, in foglie, fiori ed infuso per:
- tonificare;
- eliminare gonfiori e stress;
- purificare la pelle;
- alleviare dolori muscolari e spasmi.
Puoi utilizzare la santoreggia come infuso, ti basta mettere 2-3 grammi in 250 ml di acqua bollente e lasciarla in infusione per pochi minuti, poi filtrarla e berla. È ottima per migliorare la digestione e dare sollievo dai disturbi gastrointestinali.
Puoi assumere la santoreggia anche sotto forma di polvere, tramite una capsula da 100-200 mg, e beneficiare delle proprietà antisettiche e antispasmodiche.
Molto apprezzata anche essiccata da usare in cucina per dare aroma ai piatti, che ricorda molto quello del pepe e della menta.
Inoltre, puoi consumarla sotto forma di tintura madre, diluendo 30 gocce in mezzo bicchiere d’acqua, da assumere 1-3 volte al giorno dopo mangiato. Ottimo rimedio per le infezioni delle vie urinarie e genitali.
Ricette infusi e tisana con la santoreggia
Ti proponiamo due ricette con la santoreggia che puoi utilizzare come rimedi naturali fai da te per trarre i benefici dalle proprietà della pianta.
Ricetta dell’infuso tonificante (per bagni e pediluvi):
Far bollire il tutto per una decina di minuti in un litro d’acqua, far freddare un poco ed aggiungere al bagno. Questo stesso infuso usato con lo shampoo aiuta a rinforzare i capelli.
L’infuso di salvia e santoreggia invece è consigliato come tonico per il viso per mantenerlo giovane e combattere le impurità.
Ricetta della tisana alla santoreggia:
- due cucchiaini di foglie secche sminuzzate;
- 250 ml di acqua calda.
Lasciare in infusione 5 minuti, coperto, filtrare e bere prima dei pasti. È utile contro:
- digestione lenta;
- flatulenza;
- meteorismo;
- dissenteria;
- gastrite nervosa;
- asma.
Fredda è ottima come tonico depurante per la pelle acneica, ma anche per sciacqui contro affezioni del cavo orale. Sono consigliati impacchi sull’addome contro gli spasmi.
Con la santoreggia si possono preparare anche liquori, sciroppi per la tosse, l’olio essenziale e naturalmente, si può utilizzare fresca e sminuzzata per condire svariate pietanze.
Santoreggia: controindicazioni ed effetti collaterali
Non sono state rilevate particolari controindicazioni, in ogni caso è bene informare il medico prima dell’assunzione dei rimedi naturali a base di santoreggia.
Non assumere in caso di sensibilità a uno o più componenti e non utilizzare l’olio essenziale puro sulle mucose.