Una donna in dolce attesa è attraversata da tante emozioni naturali, ed è normale che in un periodo così delicato della propria vita, possa anche spaventarsi più facilmente.
Lo spavento in gravidanza nuoce al bambino? Quali sono le conseguenze e i rischi se la mamma prova una forte emozione di paura? Facciamo un po’ di chiarezza e scopriamo quali sono i migliori rimedi per calmare l’ansia.
Sommario:
Gli spaventi in gravidanza, cosa sente la mamma?
È opinione molto diffusa che prendere uno spavento in gravidanza possa essere dannoso per il feto e metterlo in pericolo, ma in realtà è improbabile, anche se uno shock molto forte potrebbe avere delle ripercussione fisiche e psicologiche sulla mamma.
Quando ci spaventiamo, il corpo rilascia una forte scarica di adrenalina che porta a un immediato aumento dell’accelerazione de battito cardiaco, della pressione sanguigna e alla comparsa di crampi addominali.
Le manifestazioni dello spavento variano in base alla persona, possono anche verificarsi fiato corto o mancanza di respiro e confusione mentale, tutti sintomi temporanei di breve durata che si risolvono nel giro di pochi minuti.
Uno spavento in gravidanza si manifesta allo stesso modo, ma non a ripercussioni particolarmente intense sul bambino. Tuttavia, se la futura mamma nota qualcosa di cosa o una riduzione dei movimenti del feto, deve rivolgersi al proprio ginecologo per un consulto.
Un’ecografia e il monitoraggio del battito fetale possono essere sufficienti per accertarsi della salute del bambino e tranquillizzare la madre.
Cosa sente il feto se la made si spaventa?
Diversi studi scientifici hanno evidenziato una correlazione tra stato emotivo della madre durante la gravidanza e il feto. Alti livelli di cortisolo sono in grado di influenzare il bimbo incidendo sulla gestazione, ma diverso è il singolo episodio di uno spavento.
In questo caso, seppure i livelli di adrenalina e cortisolo aumentano, si tratta di una manifestazione episodica che rientra nel giro di pochi minuti, dopo che la madre si è calmata.
Evidenze mediche, invece, hanno confermato che lo stress cronico può davvero influenzare l’andamento della gravidanza: forte ansia, nervosismo, agitazione costante per mesi, mettono al rischio la tranquillità della futura mamma e alterano alcune funzioni fisiologiche, in particolare, il ritmo sonno-veglia, il tono dell’umore e l’appetito.
È molto importante vivere tutti i nove mesi in tranquillità, ma se ciò non accade, è necessario eliminare lo stress e tutto ciò che provoca malessere nella quotidianità. È scientificamente provato che il bambino nell’utero avverte qualsiasi stimolo esterno come suoni e urti forti, mentre non si conosce molto su quanto sia profonda la connessione emotiva con la madre ma pare che, alti livelli di adrenalina, possano aumentare anche il battito cardiaco del piccolo.
Per cui, anche se un forte spavento della mamma non comporta un pericolo effettivo per il feto, è comunque consigliato cercare di rimanere calme e rilassate, ed evitare situazioni che possono comportare stress, ansia e paura.
Paure in gravidanza: come calmarsi?
Una donna incinta può avere tante preoccupazioni: dubbi sulla salute del bambino, paure legate al momento del parto, difficoltà ad accettare i cambiamenti del corpo e delle proprie abitudini quotidiane e col partner.
Tutti pensieri e paure normalissime durante i mesi di gestazione, ma se diventano una costante possono peggiorare lo stato emotivo della donna e impattare negativamente sulla qualità della vita durante tutto il periodo della gravidanza.
Cosa fare? Il primo consiglio è quello di rivolgersi allo specialista, soprattutto se si hanno problemi di gestione dell’ansia, ed escludere auto medicazioni o rimedi naturali erboristici senza prima consultare il medico.
Ecco alcuni consigli per ridurre l’ansia in gravidanza:
- Praticare attività fisica adatta come yoga o nuoto;
- Dormire almeno 8 ore e mantenere un buon ritmo sonno-veglia;
- Seguire una dieta equilibrata ricca di alimenti freschi;
- Praticare delle forme di rilassamento come la meditazione;
- Impegnarsi il tempo con attività creative;
- Chiedere aiuto se si soffre di ansia.